Cerca

La disoccupazione aumenta in maniera drammatica. Il Governo, anzichè dedicarsi a sfasciare la Giustizia, affronti e risolva il problema dell’avvenire dei nostri figli!

Lavoro: 2 milioni di disoccupati
Istat, la disoccupazione a ottobre sale all’8%. Ai massimi dal 2004. Tasso di occupazione scende al 57,6%. Sacconi: “sempre meno del 9,8 percento della media Europea”. Pd e IdV: Da governo giustificazioni sconcertanti su disoccupati. E’ emergenza nazionale, deve essere la priorità

Due milioni di disoccupati, un balzo indietro di sei anni: i dati Istat sull’occupazione confermano in maniera evidente quello che gli italiani sanno bene per esperienza, che la crisi picchia duro e colpisce i lavoratori, i giovani precari, le imprese specie quelle piccole. In prospettiva il dato è ancora più allarmante se si considera il numero senza precedenti dei lavoratori in cassa integrazione.
Eppure il ministro Sacconi decide di minimizzare: la disoccupazione all’8 per cento è “sempre meno del 9,8 percento della media Europea”, spiega. “L’Italia ha un tasso di disoccupazione ‘significativamente al di sotto della media Ue” prosegue il ministro del Lavoro perché a fronte di una grande crisi sociale gli ammortizzatori sociali nel nostro Paese “‘hanno funzionato”. Nella Finanziaria 2010 – ha precisato – ci sono risorse più che sufficienti per gli ammortizzatori”.

Disattesa dunque la speranza del segretario del Pd che, a fronte dell’ultima doccia fredda dei dati Istat si augurava che “il governo la smetta di dire che le cose vanno bene e prenda atto dei problemi”. E Pierluigi Bersani torna a ribadire come già con la mobilitazione dell’11 e del 12 dicembre, che ha al suo centro il tema del lavoro, “porteremo in piazza le proteste e le preoccupazioni dei cittadini insieme a proposte concrete per difendere il lavoro e dare una spinta reale all’uscita dalla crisi”.

“E’ sconcertante che di fronte ai dati Istat che sbattono in faccia al Paese un record di disoccupazione dell`8%, il peggior dato dal 2004, il governo non sappia fare altro se non dire che c’è chi sta peggio”. Lo afferma il responsabile Welfare del Pd, Giuseppe Fioroni, che aggiunge: “Due milioni di disoccupati, con un tasso di disoccupazione giovanile al 26,9%, e una crescita del 4,5% rispetto ad ottobre dello scorso anno, sono cifre che dovrebbero far accapponare la pelle e spingere il governo ad occuparsi di quella che è la vera emergenza nazionale”.
“Questa – insiste Fioroni – è la priorità, non altre, su cui cercano colpevolmente di spostare l’attenzione governo e maggioranza”.

Di “emergenza lavoro” parla anche il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: “I dati sull’occupazione sono allarmanti ed allarmante è anche l’immobilismo del governo, mentre servirebbero interventi immediati per sostenere l’occupazione e ampliare la rete di protezione per chi perde il posto”.
“Ma la crisi non era alle nostre spalle?”, si chiede la senatrice Giuliana Carlino, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Lavoro. “Il governo meno credibile della storia della Repubblica ha prima sostenuto che la crisi non ci fosse, poi da qualche settimana ha cambiato strategia. La crisi è finita urlano ai quattro venti Berlusconi e i suoi discepoli. Invece i dati dell’Istat ci ricordano la drammaticità della situazione in un paese che ha cifre record di disoccupati. Ha ragione Berlusconi: la crisi finanziaria, quella dei ricchi, è forse alle spalle.
Resta la crisi dei poveracci, dei precari, dei disoccupati e dei giovani di cui uno su quattro non trova lavoro. Di quella – conclude Carlino – il governo fa finta di non accorgersi e non prende alcun provvedimento, tutto intento a difendere il suo premier dai processi con l’ennesima legge ad personam”.

Attenzione all’equilibrio dei conti pubblici ma anche al mondo delle imprese “che sta vivendo un momento di forte discontinuità” la chiede il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, intervenuta al convegno ‘Fare reti di impresa’ organizzato da Confindustria. Nel novero delle richieste avanzate dagli industriali, Marcegaglia è tornata a sottolineare la necessità di maggiori investimenti per la ricerca, con il contestuale rifinanziamento del credito d’imposta. Serve poi più attenzione al credito ora che “si rivede un po’ di domanda globale”. “Il credito è essenziale – ha aggiunto Emma Marcegaglia – e lo strumento che ha lavorato meglio è il fondo di garanzia. Chiediamo quindi un rifinanziamento vero del fondo”. Oltre al fondo da 3 miliardi necessario per aumentare la capitalizzazione delle imprese il presidente di Confindustria ha chiesto sostegno per i settori colpiti dalla crisi, e non solo per l’auto, che sono fondamentali per l’economia del Paese. Altre due misure sono poi la riduzione del cuneo fiscale e contributivo e la detassazione e decontribuzione del salario di produttività. Più in generale il presidente di Confindustria ha sottolineato la necessità per l’Italia “di proseguire sulla strada delle riforme”. Se ci sono, ha proseguito, misure che possono aumentare la competitività ben vengano. Altre ce ne sono invece che vanno nella direzione opposta come la riforma della professione forense e la cogestione delle imprese: “Sono riforme che non vanno bene e che devono essere lasciate da parte. Bisogna concentrarsi – ha aggiunto la Marcegaglia – sulle misure che possono aiutare le imprese a crescere”.

Ma vediamo in dettaglio le cifre fornite stamani dall’Istat:
secondo le stime a ottobre, per la prima volta dal marzo del 2004, il tasso di disoccupazione è salito all’8% per un totale di più di due milioni di disoccupati. Il numero delle persone in cerca di occupazione, per la precisione, risulta pari a 2.004.000 unità, in crescita del 2% (+39 mila unità) rispetto al mese precedente e del 13,4% (+236 mila unità) rispetto a ottobre 2008. Il numero di occupati a ottobre 2009 è invece pari a 23.099.000 unità (dati destagionalizzati), invariato rispetto a settembre e inferiore dell’1,2% (-284 mila unità) rispetto a ottobre 2008. Il tasso di occupazione è pari al 57,6% (-0,1 punti percentuali rispetto a settembre e -0,9 rispetto a ottobre 2008). Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,9%, segnando un aumento di 0,6 punti rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto a ottobre 2008. Il numero di inattivi, cioè di coloro che non risultano né occupati né in cerca di occupazione, di età compresa tra 15 e 64 anni, è pari a 14.741.000 unità, con una variazione del +0,1% (+14 mila unità) rispetto a settembre 2009 e del +1,4% (+210 mila unità) rispetto a ottobre 2008. Il tasso di inattività è pari al 37,4% (invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese di ottobre 2008). Con riferimento al genere, i dati di occupazione mostrano variazioni in direzione opposta, anche se di lieve entità. L’occupazione maschile a ottobre 2009 è pari a 13.801.000, con un incremento dello 0,2% rispetto al mese precedente (+31 mila unità) e una riduzione dell’1,5% (-217 mila unità) rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente. (L’occupazione femminile raggiunge le 9.298.000 unità, con una riduzione rispetto a settembre dello 0,3% (-30 mila unità) e dello 0,7% (-67 mila unità) rispetto ad ottobre 2008. Il tasso di occupazione maschile è pari al 68,7%, registrando un lieve aumento di 0,1 punti percentuali nell’ultimo mese a fronte di una riduzione di 1,3 punti percentuali negli ultimi dodici mesi. Il tasso di occupazione femminile a ottobre è pari al 46,6%, in riduzione rispetto a settembre di 0,2 punti percentuali e di 0,6 punti percentuali rispetto a ottobre 2008. La disoccupazione maschile è pari, in ottobre, a 1.025 mila unità, invariata rispetto al mese precedente, ma in aumento del 15,5% (138 mila unità) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il numero di donne disoccupate raggiunge le 979 mila unità, in crescita sia rispetto a settembre (+38 mila unità, pari al +4,1%), sia rispetto a ottobre 2008 (+98 mila unità, pari al +11,2%). Il tasso di disoccupazione maschile è uguale al 6,9%, invariato rispetto a settembre, ma in crescita di un punto percentuale rispetto al mese di ottobre 2008. Il tasso di disoccupazione femminile è pari a 9,5 per cento, in aumento sia rispetto a settembre (+0,4 punti percentuali), sia rispetto a ottobre 2008 (+0,9 punti percentuali).
Ida Rotano

(Tratto da AprileOnline)