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La… ”cultura della legalità” nelle scuole pubbliche italiane!

Ma che… “cultura della legalità” è se non si può dire ai ragazzi delle scuole superiori- e peraltro delle ultime due classi – quella che è la realtà nella quale viviamo tutti?
Mi è capitato di essere invitato, insieme ad altre associazioni, a parlare di… “legalità ” ai ragazzi delle ultime due classi di un istituto superiore ed il Dirigente mi ha chiesto una bozza scritta dell’intervento che avrei dovuto fare.
Gli ho risposto che non sono abituato a leggere relazioni e che parlo a braccio e che, comunque, avrei fatto riferimento anche ai problemi del territorio, compreso quello che riguarda le attività mafiose che lo affliggono e ne impediscono lo sviluppo.
Questo per evitare di diffondere un’informazione monca o, peggio, edulcorata.
Sono, infatti, convinto della necessità di fornire, anche se con un linguaggio appropriato, ai ragazzi di 17-18 anni (quindi votanti) un quadro reale delle situazione in cui viviamo.
La risposta che ho ricevuta è stata la disdetta dell’invito.
La stessa cosa mi è capitata qualche anno fa addirittura con gli studenti di una Facoltà di un’Università.
Nelle scuole italiane è vietato parlare di mafie.
Ma di quale ” cultura della legalità” si parla nelle scuole di questo Paese se, poi, i ragazzi, usciti dai propri Istituti, si trovano immersi in una realtà del tutto diversa da quella che è stata prospettata ad essi?