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JONNY | La gara in Prefettura e i tentativi di favorire la Misericordia

JONNY | La gara in Prefettura e i tentativi di favorire la Misericordia
Le carte della Dda di Catanzaro raccontano una riunione finita in lite perché due commissari «tiravano troppo» per l’associazione: «È successa la fine del mondo». I pm: «I membri “locali” condizionati dalle interferenze»

Giovedì, 18 Maggio 2017

CATANZARO Nel corso dell’ultima gara bandita dalla Prefettura di Crotone per l’affidamento della gestione del Cara di Sant’Anna vengono a delinearsi alcuni, significativi episodi che «dimostrano quanto gli indagati siano nelle condizioni di influenzare le condotte di taluni pubblici ufficiali», scrivono i magistrati della Dda di Catanzaro nelle carte dell’inchiesta “Jonny” prodotte contro gli illeciti commessi dalla consorteria Arena, egemone a Isola Capo Rizzuto, e dai proprio sodali. Un esempio allarmante del potere e anche della forza intimidatrice che gli indagati erano capaci di suscitare anche in pubblici funzionari lo si registra il 18 marzo del 2016 – in uno dei momenti più delicati dell’aggiudicazione dei servizi – nel corso di una conversazione tra due impiegate della Prefettura. Le due parlano di una riunione che si è tenuta tra la commissione di gara e il viceprefetto. Una riunione che è finita in lite, tanto da essere stata sospesa. Ma cosa è accaduto di così allarmante da avere attirato una lite furibonda e l’interesse della magistratura?

«GLI AVVOCATI DELLA MISERICORDIA COME ESCO FUORI MI AMMAZZANO» Il problema, spiega un’impiegata all’altra, è stato che alcuni componenti della commissione di gara «tirano troppo per la Misericordia». Ma non basta. Uno in particolare «voleva escludere per forza la Croce Rossa, hai capito? E non gliel’hanno fatta vincere…». Questo stesso componente, quando l’aria, nel corso della riunione era diventata pesante, avrebbe addirittura detto: «Ah che gli avvocati della Misericordia come esco fuori mi ammazzano». Un’affermazione che avrebbe scatenato la lite. «Sono parole da dire? – commentano le due donne – la fine del mondo è successo…».
«Si percepisce un quadro allarmante rispetto al processo decisionale pubblico – scrive il sostituto procuratore della Dda Domenico Guarascio –. Le stesse interlocutrici mostrano di conoscere bene le vicende del Cara, adducendo un contegno dei commissari “locali” che può essere percepito solo tenendo a mente l’intero contesto ‘ndranghetistico sin qui delineato».

I COMMISSARI LOCALI E QUELLI DI FUORI Il problema è la paura, sono i condizionamenti. Viene fuori dalle pagine del fermo “Jonny” che i commissari salernitani risultano più tranquilli, anzi, «bravi, forti». Ma la ragione è semplice, dicono le due impiegate: «Questi vengono da fuori, non hanno i prob…».
«Il punto è proprio questo – spiega in maniera cristallina il pm –. Il processo decisionale o meglio i commissari “locali” – a differenza di quelli provenienti da fuori regione – hanno paura o peggio, risultano condizionati dalle interferenze dei gestori la Misericordia ed i servizi annessi al Cara». Gestori che lunedì sono finiti in manette. Tra questi vi sono il governatore della Misericordia di Isola, Leonardo Sacco, don Edoardo Scordio, e, ancora Antonio Poerio e Ferdinando Poerio, che con Sacco, secondo le accuse, «avevano dolosamente e fittiziamente costruito la la società Quadrifoglio snc (poi Quadrifoglio srl) di cui mantenevano il controllo occulto», società che si occupava del servizio mensa.

«LO HANNO AVVICINATO» Gli inquirenti, riguardo all’affaire Misericordia, monitorano ogni pista. Nel corso di una conversazione intercorsa tra un alto funzionario della Prefettura e tale Luigi, avente scheda sim intestata al ministero dell’Interno, viene ripreso l’argomento dell’ultima, difficile gara per l’ambita gestione del Cara e l’incaponirsi di alcuni commissari, uno in particolare, a “tirare” per la Misericordia. «Secondo me lo avevano avvicinato», dice l’alto funzionario.
Luigi: «E che c’entra questo della stazione appaltanti»
Funzionario: «Perché è uno dei componenti della Commissione…»
Luigi: «Ahh non sapevo che avete messo uno di loro»
Funzionario: «Sennò dovevamo andare con tre all’esterno…»
Luigi: «Ma questo praticamente è un dipendente della Provincia»
Funzionario: «È un dipendente della provincia… per carità molto bravo… unanimemente riconosciuto… però a un certo punto… a parte questa tesi che non era, era assolutamente sua a proposito, lui era ovviamente per la non ammissione anche della Croce Rossa… che oh dio non è che ha presentato i documenti come la Misericordia… tanta benedizione alla Misericordia Luì».

fonte:http://www.corrieredellacalabria.it