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Interrogazione delle onn.Sesa Amici ed Olga D’Antona sulla presenza ad Aprilia della Criminalità organizzata. Alcune nostre osservazion

L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE AL MINISTRO DELL’INTERNO MARONI DELLE ONOREVOLI SESA AMICI ED OLGA D’ANTONA, DEL PD, SUL “CASO APRILIA”!…

Meglio tardi che mai. Le onorevoli Amici e D’Antona hanno presentato un’interrogazione sulla presenza della criminalità organizzata ad Aprilia per chiedere al Ministro dell’Interno quali provvedimenti intenda adottare per contrastare il fenomeno.

La presenza della criminalità organizzata sul territorio di Aprilia è nota e provata da decenni.

Peccato, quindi, che l’On. Amici, che è nata e cresciuta in provincia di Latina, se ne sia accorta solamente ora!

Comunque, è sempre lodevole il fatto che di tanto in tanto qualcuno accenda i riflettori sollecitando interventi che non vengono mai fatti.

Le due parlamentari del PD ci consentano, però, alcune osservazioni:

-la prima. La loro interrogazione è stata partorita da un’ottica di puro e semplice “ordine pubblico”.

Ed è, quindi, riduttiva. La pericolosità delle mafie, oggi, sta tutta, oltreché nella loro potenza di fuoco,

soprattutto, nella loro capacità di investire montagne di capitali nell’economia del territorio e di

trovare sempre una sponda nei mondi della politica e delle istituzioni. Questo è un aspetto

importantissimo di cui le due interroganti non hanno tenuto conto. Se le istituzioni non si decidono

in provincia di Latina ad indagare sull’origine sporca dei capitali investiti non si arriverà mai

a capo di niente. E sulle collusioni con la politica!…

-la seconda. Nell’elencazione dei fatti criminali avvenuti ad Aprilia, le due interroganti hanno

omesso di citare i due casi più eclatanti: gli omicidi dell’Avv. Maio e del Parroco di Borgo Montello, entrambi, presumibilmente, riconducibili ad azioni della criminalità organizzata.

-la terza. Non ripetiamo gli errori fatti da tutti in occasione della vicenda che qualche anno fa interessò il vicino comune di Ardea.

Il Consiglio comunale di Ardea, come si ricorderà, non fu sciolto dall’allora Prefetto di Roma Achille Serra, ora deputato del PD, perché –disse questo- non c’erano stati condizionamenti mafiosi sull’Amministrazione Comunale e non c’era mafia su quel territorio!

Come se la mafia agisse su piccole porzioni di territorio, ignorando quello confinante.

Tutti sanno, infatti, che la vicina Nettuno ha avuto l’Amministrazione sciolta per collusioni con le mafie e che su tutto il territorio costituito dai comuni di Aprilia-Pomezia-Nettuno-Anzio-Ardea ecc. operano e sono presenti pericolose consorterie della camorra, della ‘ndrangheta e di cosa nostra, oltreché straniere. Quando un clan si insedia su un territorio non fissa dei paletti oltre i quali non va, ma tende sempre ad occuparlo tutto, per intero. Parlare, quindi, di Aprilia solamente, senza tener conto delle vicine Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia e così via è estremamente riduttivo.

Ne tengano conto le due parlamentari per un successivo, eventuale intervento!