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Intercettazioni. Ritornano alla carica per imbavagliare l’informazione. E’ regime

Intercettazioni, Pdl: «La prossima settimana testo alla Camera»

Lupi: «Indicazione emersa durante il vertice di maggioranza con Berlusconi»

MILANO – «Alla Camera la prossima settimana affronteremo le intercettazioni», lo conferma il vicecapogruppo alla Camera del Pdl Maurizio Lupi spiegando ai giornalisti che questa è una delle indicazioni emerse durante il vertice di maggioranza che si è tenuto con Berlusconi a Palazzo Grazioli.

ACCORDO – In base a un accordo unanime tra i gruppi parlamentari, mercoledì 5 ottobre, a partire dalle 12.30, si voteranno in aula le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl delle intercettazioni presentate dalle opposizioni. «Il ddl presentato dal governo sulle intercettazioni è molto meno restrittivo di quello firmato da Mastella quando era ministro della Giustizia e approvato senza riserve da Pd e da Idv. Il problema è mettere ordine nell’autentica barbarie a cui certe procure hanno dato vita, permettendo la diffusione di intercettazioni rivolte solo a screditare Berlusconi e a diffondere notizie sulla vita privata delle persone», ha detto Antonio Leone (PdL) vicepresidente della Camera.

IN PIAZZA – Intanto decine di cartelli con la scritta «No ai bavagli» hanno fatto da sfondo alla manifestazione organizzata al Pantheon a Roma dal Comitato per la libertà e il diritto all’informazione la cultura e lo spettacolo, per dire no alla legge sulle intercettazioni. Diverse centinaia di persone sono scese in piazza con cartelli e bandiere per sottolineare il no ad un provvedimento ritenuto incostituzionale, perchè in contrasto con l’articolo 21 sulla libertà di informazione. Alla protesta hanno partecipato diverse associazioni, da Articolo 21, alla Rete Viola, fino a Libertiamo.it. In piazza anche i rappresentanti della neonata Unione delle giornaliste libere e autonome, denominata Giulia, tra cui le giornaliste Rai Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario. Presenti anche l’Usigrai, per portare avanti la battaglia «Riprendiamoci la Rai», e la Fnsi con il suo presidente Roberto Natale. «Il nostro – ha detto chiudendo dal palco la manifestazione – non è il no di una casta ma di tanta parte della società italiana». Hanno aderito anche decine di parlamentari del Pd, dell’Udc, dell’Idv, di Fli, oltre a esponenti di Sel. Oltre alla protesta contro la legge sulle intercettazioni, in piazza è stato gridato il no al cosiddetto comma «ammazza-blog», che estenderebbe la regolamentazione della carta stampata ai siti informatici, in particolare relativamente all’obbligo di rettifica. Una protesta portata avanti dall’associazione Agorà Digitale.

(Tratto dal Corriere della Sera)