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Intercettazioni e “pentiti” sono sempre più i due piedistalli sui quali poggia quasi tutta l’azione della Magistratura e delle forze dell’ordine di contrasto alle mafie. Indebolirli significa, pertanto, fare il gioco delle mafie e di chi nel Paese le sostiene

Intercettazioni e “pentiti” sono sempre più i due piedistalli sui quali poggia quasi tutta l’azione della Magistratura e delle forze dell’ordine di contrasto alle mafie. Indebolirli significa, pertanto, fare il gioco delle mafie e di chi nel Paese le sostiene. Non a caso contro di essi c’é una virulenta campagna di attacco da parte di chi sta contro lo Stato di diritto. Oltre che potenziare – e non depotenziare, come pare che si stia facendo e si voglia fare – la legislazione antimafia, è necessario ed urgente eliminare tutte quelle disfunzioni che riguardano il sistema di assistenza e di protezione dei Collaboratori ed anche dei Testimoni di Giustizia. La vita di chi collabora lealmente con la Giustizia e con lo Stato di diritto va tutelata con determinazione. Oggi l’Associazione Caponnetto è intervenuta nelle sedi centrali competenti in tal senso ed ha posto questo argomento all’esame del suo Consiglio Direttivo.

 

SENZA I COLLABORATORI – I COSIDDETTI “PENTITI” – ED I TESTIMONI DI GIUSTIZIA NON SI VA DA NESSUNA PARTE.
BISOGNA AFFINARE LE TECNICHE DELLA LORO PROTEZIONE
Lo sanno molto bene i magistrati impegnati nelle inchieste e nei procedimenti che riguardano la lotta alle mafie.
“Pentiti” ed intercettazioni sono i due piedistalli sui quali si basa quasi tutta l’azione della Magistratura e delle forze dell’ordine di contrasto alle mafie.
Ed è perciò che contro gli uni e le altre si avverte una sorta di fortissima e sempre più crescente ostilità da parte di tutta quell’area grigia che fa da sponda nel Paese alle organizzazioni criminali.
L’Associazione Caponnetto da tempo si sta ponendo con forza il problema dell’affinamento delle tecniche di protezione e di assistenza dei Collaboratori -ed anche dei Testimoni – di Giustizia ed ieri è intervenuta ufficialmente nelle sedi centrali competenti per chiedere l’eliminazione di talune disfunzioni che riguardano appunto il settore della loro protezione.
L’argomento sarà affrontato in maniera più complessiva in una delle prossime riunioni del Consiglio Direttivo dell’Associazione Caponnetto.