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Insultati, dileggiati, provocati. Ma noi non abbiamo paura perché siamo onesti e liberi

INSULTATI, PROVOCATI, DILEGGIATI: GLI ATTACCHI ALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE SI SUSSEGUONO, MA NOI NON DEMORDIAMO ED ACCETTIAMO LA SFIDA. CHE RESTA ANCORA DA FARE CONTRO DI NOI? L’ATTENTATO?

Se avessimo chiesto ed ottenuto una sola lira, un solo euro alle istituzioni o a gruppi privati, a quest’ora ci avrebbero sotterrato.

Grazie a Dio ed ai nostri iscritti, possiamo vantarci di essere fra coloro che vanno avanti… con le proprie tasche.

Non siamo i “ professionisti dell’antimafia” perché questi sono coloro che ci campano o ci fanno carriere politiche. Noi non siamo né gli uni, né gli altri e ne andiamo orgogliosi. Possiamo gridare, in tutte le direzioni. Siamo LIBERI. NON ABBIAMO PADRONI!

Per noi la lotta contro l’illegalità e contro le mafie – non solo la manovalanza, la cosiddetta ala militare, ma soprattutto quella dei colletti bianchi – è una cosa seria e richiede rigore, libertà morale, intellettuale ed economica E un grande patrimonio di valori.

O si crede in un sistema di valori o no. Non ci sono compromessi, vie di mezzo.

Lo Stato va difeso soprattutto dai suoi nemici interni.

Sì, la mafia ha anche il livello basso, quello che ci viene rappresentato tutti i giorni, con una campagna di disinformazione indecente; ma la mafia vera, quella più pericolosa è quella che ci descrive Roberto Scarpinato, il grande magistrato antimafia, ne “Il ritorno del Principe”. Lo dovrebbero leggere tutti, per capire”chi”è… la MAFIA.

La mafia è quella che tenta di delegittimarti, di farti desistere, di convincerti a parlare di cose generiche, astrali, sociologiche, storiche, di non farti parlare di cose concrete, di fatti specifici, facendo nomi e cognomi a chi deve, poi, indagare.

Ma noi abbiamo il dovere – e lo sentiamo fino in fondo- di aiutare magistratura e forze dell’ordine a combattere la criminalità. Non si può e non si deve addossare sulle loro spalle tutto il peso della lotta contro la criminalità, quella visibile e quella non visibile.

Ogni cittadino onesto ha il dovere di collaborare con chi rappresenti lealmente lo Stato.

Lealmente, abbiamo scritto, perché, purtroppo, anche negli interstizi dello Stato sono annidati disonesti, ladrì, corrotti e mafiosi. Ma questi non sono lo Stato, anche se qualcuno arriva a conquistare posizioni di rilievo.

Alcuni giorni fa un amico autorevole, che sa quello che noi facciamo, commentando gli attacchi virulenti che ci vengono fatti in continuazione, ci ha detto testualmente:

“Voi non siete fra quelli che fanno chiacchiere. Vi attaccano perché state colpendo al cuore i veri mafiosi. Proseguite così perché le Istituzioni vi debbono essere grate per quello che state facendo, peraltro, a vostre spese “

E noi proseguiamo, senza paura di chicchessia, perché dovranno solo farci sparare per zittirci.