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Incontro al Ministero dell’Interno per la situazione criminale nel Lazio

INCONTRO DI UNA NOSTRA DELEGAZIONE AL MINISTERO DEGLI INTERNI PER L’ESAME DELLA SITUAZIONE CRIMINALE NEL LAZIO

Diventa dispersivo ed inefficace l’impegno che stiamo da anni profondendo nel Lazio per tentare di arginare l’avanzata costante delle mafie se la società non risponde all’appello e,soprattutto,se le istituzioni non funzionano come dovrebbero funzionare.
I convegni, i corsi della cultura della legalità e quant’altro non producono alcun effetto positivo – o, se lo producono, lo producono a distanza, quando le mafie avranno finito di “occupare” l’intero territorio – se, al contempo, le istituzioni tutte, libere da lacci e laccioli, non fanno il loro dovere combattendo seriamente contro l’illegalità ed il crimine.
Nella nostra regione non pare che le cose stiano esattamente così.
Per cui, mentre da una parte vertici nazionali e regionali della magistratura e delle forze dell’ordine sostengono che nel Lazio le mafie sono ormai radicate fino al punto da controllare ampi segmenti della nostra economia (SE NON ANCHE DELLA POLITICA!), nel Basso Lazio – e in particolare nelle province di Latina e Frosinone – dobbiamo ancora subire l’onta di sentire o leggere dichiarazioni pubbliche che contraddicono la realtà.
Francamente è sconcertante tutto ciò perché tali comportamenti fanno sorgere il sospetto che ci si trovi in presenza di un vero e proprio… concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso.

Ora basta veramente !
La data del sit-in che avevamo programmato sotto i Palazzi romani è stata solamente dilazionata, su proposta di taluni nostri amici che hanno suggerito, per l’immediato, interventi diretti nelle sedi istituzionali centrali per evitare che qualcuno a Roma possa dire un giorno… “non sapevamo”.

Cominceremo dal Ministero dell’Interno, dal momento che ci è stata fissata la data dell’incontro, dopo che ripetutamente abbiamo chiesto al Ministro un intervento diretto per risolvere i “casi” di Latina e Frosinone.

A Latina c’è un ottimo Prefetto e c’era un ottimo Comandante provinciale dei Carabinieri. Il secondo è andato già via, mentre qualcuno sta tramando per far andare via anche il primo. Sarebbe la fine di ogni speranza di pulizia!
A Frosinone è venuto, finalmente, un ottimo Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, ma per il resto restano per intero in piedi tutte le nostre preoccupazioni per il “vuoto assoluto” che c’é.

Noi non abbiamo capito ancora se lo Stato si sta comportando così, continuando, cioè, a mantenere ai vertici istituzionali locali gente inerte, perché – come lo ritiene già la camorra – considera il basso Lazio, le province di Latina e Frosinone, territorio gia “perso”, o perché nessuno finora ha prospettato a Roma com’è realmente la situazione.

Abbiamo, francamente, il dubbio che sia valida la prima ipotesi, perché bastava che i vari Ministri dell’Interno leggessero le numerose relazioni della DNA, della DIA, dello stesso loro Ministero, della Corte d’Appello, delle Commissioni Parlamentari Antimafia etc., per capire tutto.

Ora tentiamo noi, confidando nella sensibilità del Ministro Maroni.
Se dovesse fallire anche questo nostro tentativo, non ci resterebbe che chiamare tutti i cittadini perbene alla mobilitazione per andare veramente a manifestare sotto i Palazzi della Capitale.