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Imprenditori, politica e camorra: coinvolti i Cesaro ed i Di Guida. Patto con i Polverino per l’area Pip

Imprenditori, politica e camorra: coinvolti i Cesaro ed i Di Guida. Patto con i Polverino per l’area Pip

Imprenditori, politica e camorra: coinvolti i Cesaro ed i Di Guida. Patto con i Polverino per l’area Pip

di REDAZIONE

MARANO. Nelle prime ore della mattinata odierna i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Ufficio 70, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 persone ritenute responsabili’ di concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, minaccia, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale, aggravati dalle finalità mafiose. Il provvedimento trae origine da un’articolata indagine avviata nel 2015 dai Carabinieri del Reparto Anticrimine di Napoli, con il coordinamento di questa Procura della Repubblica, che ha consentito di. accertare le infiltrazioni del clan camorristico Polverino di Marano di Napoli nella realizzazione del Piano d’insediamento Produttivo2 (P.I.P.) del Comune di Marano, disvelando l’esistenza di un complessivo accordo economico/criminale con i fratelli imprenditori Aniello e Raffaele Cesaro di Sant’Antimo. Questi ultimi, infatti, attraverso loro imprese3 si sono aggiudicati ed hanno eseguito l’appalto per la realizzazione del PIP, infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’economia locale, avvalendosi delle condizioni di forza e dei vantaggi derivanti dall’essere in società con gli esponenti apicali del clan Polverino, dispiegando il potenziale potere intimidatorio in ogni fase dell’iter amministrativo/procedurale del progetto al fine di: – imporre al sindaco di Marano dell’epoca una variante al piano regolatore per l’approvazione del P.I.P.; – determinare la nomina di un professionista di fiducia per redigere lo studio di fattibilità del PIP e predisporre tutti gli atti necessari per l’indizione e lo svolgimento della gara in modo da pilotarla a favore dei fratelli Cesaro; – intimidire i proprietari dei terreni espropriati al fine di cedere alle pretese del cartello imprenditoriale /camorristico; – predisporre, mediante due professionisti indagati in stato di libertà nel medesimo procedimento, una serie di atti e di certificazioni false relativi ai permessi per la realizzazione dei capannoni e delle opere di urbanizzazione, nonché per ottenere il collaudo tecnico amministrativo-provvisorio delle opere, esercitando indebite pressioni su pubblici funzionari per costringerli ad attestare falsamente la conformità dei lavori;
Nei guai sono finiti Cesaro Aniello; Cesaro Raffaele, Di Guida Antonio, Di Guida Antonio, Di Guida Pasquale; Giannella Oliviero, tutti indagati, tra gli altri reati, per concorso esterno in associazione mafiosa tranne Di Guida indagato per riciclaggio aggravato.

Il progetto interessa la gara di appalto per la progettazione, realizzazione e gestione del P.I.P. è stata aggiudicata -dalla ditta Cesaro S.r.l. Costruzioni Generali di proprietà di Aniello e Raffaele Cesaro, nella forma de] prniect financing. Il progetto prevedeva la realizzazione di 30 capannoni industriali, 20 dei quali già realizzati, e di alcuni immobili di servizio pubblico del valore complessivo di circa 40 milioni di curo, 36 dei quali stanziati dai concessionario. Iniziative industriali S.r.l., creata appositamente per la realizzazione e la successiva gestione del P.I.P.

In tale contesto, nel corso delle indagini sono state evidenziate, oltre ai diversi tentativi di inquinamento probatorio da parte degli indagati, numerose inadempienze contrattuali di tale gravità da determinare il 1° dicembre 2016, il sequestro preventivo delle opere di urbanizzazione4, realizzate con il contributo pubblico di 4 milioni di euro, poste a servizio dell’area P.I.P., essendosi ravvisato un pericolo per l’incolumità pubblica dovuto al mancato collaudo e alla pessima esecuzione delle opere della rete fognarla, idrica e elettrica mediante l’utilizzo di materiali difformi ed inferiori di qualità rispetto a quelli previsti. L’attività investigativa, corroborata dalle dichiarazioni di una pluralità di collaboratori di giustizia ed integrata da mirate attività istruttories, ha consentito di accertare, inoltre, come il citato Piano d’insediamento Produttivo dei Comune di Marano, realizzato dai fratelli Aniello e Raffaele Cesaro in piena sinergia con il clan camorristico Polverino, sia stato finanziato da ingenti somme di denaro frutto di traffici illeciti direttamente riferibili al capo clan Polverino Giuseppe, attualmente detenuto ai regime del 41 bis, ed impiegate nelle varie fasi del progetto. In tale quadro, si è accertato altresì conte l’imponente attività di riciclaggio sia stata condotta anche mediante investimenti speculativi in complessi immobiliarie di tipo residenziale, realizzati attraverso le imprese? dei cugini maranesi Di Guida Antonio e Di Guida Pasquale, anche con la partecipazione dell’ingegnere Giannella Oliviero, che hanno di fatto garantito la fittizia Intestazione degli immobili alle società costruttrici, schermando la reale titolarità degli stessi ìn capo agli esponenti del clan Polverino. • Contestualmente è stata data esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo9 nei confronti degli in !agata avente ad oggetto partecipazioni societarie9 e rapporti finanziari per un valore stimato in circa 70 milioni di curo.

24/05/2017

fonte:www.internapoli.it