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Il senatore Giarrusso respinge le critiche su nuova norma ”voto di scambio”

Il senatore Giarrusso respinge le critiche su nuova norma ”voto di scambio”

“Dire che con il rinnovato 416 ter si fa un favore alla mafia è un favore alla mafia”

01 Novembre 2018

di Aaron Pettinari

“Dire che con il rinnovato 416 ter si fa un favore alla mafia è a sua volta un favore alla mafia”. Il senatore del Movimento Cinque stelle, Mario Giarrusso, relatore del disegno di legge approvato nei giorni scorsi in senato (160 i voti favorevoli, 87 i contrari, 7 gli astenuti), respinge le critiche espresse nei giorni scorsi al provvedimento. “Si tratta di una legge importante – continua Giarrusso – e dispiace vedere certi commenti espressi con leggerezza senza evidentemente aver letto in maniera completa il testo approvato dal Senato”.
C’è chi, come il
sostituto procuratore generale di Caltanissetta Nico Gozzo, ha criticato il passaggio in cui si dice che il soggetto autore della promessa debba essere “appartenente” alla mafia e noto come tale da chi accetta i voti, con il “rischio di un’interpretazione troppo stretta” ma secondo Giarrusso non si tiene conto che proprio nella normativa rinnovata è previsto anche il ruolo dell’intermediario. “L’intermediario è un soggetto assolutamente attivo nel reato. Chiaramente nel testo è scritto che ‘Chiunque accetta, direttamente o a mezzo di intermediari, la promessa di procurare voti da parte di soggetti appartenenti alle associazioni di cui all’articolo 416-bis, in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di qualunque altra utilità o in cambio della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione mafiosa è punito con la pena stabilita nel primo comma dell’articolo 416-bis. La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti nei casi di cui al primo comma’. Per questo sostengo che siamo di fronte ad una svolta”.
La norma interviene anche su altri punti importanti come ad esempio l’ampliamento dell’oggetto dello scambio di chi ottiene la promessa di voti, contemplando non solo il denaro e ogni altra utilità, ma anche la disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze della associazione criminale e si elimina il riferimento al metodo dell’intimidazione mafiosa.
“Quel riferimento al metodo mafioso nella precedente normativa era l’escamotage evidente che rendeva difficile, se non impossibile, l’accertamento del reato – aggiunge Giarrusso – Noi abbiamo eliminato questo problema che era stato inserito in maniera infausta nel 2014. Ma facciamo anche di più. Stiamo ripristinando l’idea iniziale di Giovanni Falcone per contrastare certi fenomeni. E’ Falcone che pensa per primo di collegare il 416 bis al 416 ter. Nel 416 bis aveva inserito il terzo comma, che riconosce la raccolta di voti per il controllo della pubblica amministrazione come oggetto dell’attività tipica dell’associazione mafiosa. Aveva capito che la forza della mafia veniva fuori dalla mafia stessa, grazie a quelle persone che garantivano l’impunità e gli affari. Noi riprendiamo quell’idea e abbiamo alzato le pene. Quindi se sei candidato e accetti i voti di un mafioso, ti prendi una condanna tra i 10 e i 15 anni. Se poi vieni eletto la pena aumenta della metà. E subisci pure l’interdizione dai pubblici uffici. Lo stesso trattamento è previsto per il mafioso che procura i voti. Solo così possiamo spezzare quel legame”. Giarrusso risponde anche a quei partiti e a quelle associazioni che sostengono che la nuova norma potrebbe presentare dei problemi di costituzionalità: “Il collegamento tra il 416 bis ed il 416 ter non è affatto incostituzionale. La norma esisteva dal 1992 e per 25 anni la Corte Costituzionale l’ha riconosciuta. Poi c’è stata la modifica ed ora che torniamo a seguire il vecchio modello c’è chi sostiene che è incostituzionale”. Comunque il senatore pentastellato non chiude ad eventuali suggerimenti migliorativi per la norma che dovrà passare il vaglio della Camera: “Noi siamo disposti ad ascoltare tutti i contributi che arriveranno dopo questo primo passaggio in Senato. Ogni norma si può migliorare se si tiene conto dell’obiettivo che è quello di interrompere certi legami. Però proclami e accuse come quelle viste sull’aiuto che il nuovo 416 ter darebbe alla mafia lasciamoli ai mafiosi ed ai loro fiancheggiatori”.

Fonte:http://www.antimafiaduemila.com/