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Il ras perde la piazza di spaccio e decurta lo stipendio all’affiliato

Il ras perde la piazza di spaccio e decurta lo stipendio all’affiliato

La circostanza emerge dalle intercettazioni del «sottoposto» scontento: alla fine ci vado di mezzo sempre io

24 Marzo 2020

I clan sono organizzati, spesso, come delle aziende, più o meno strutturate. Al vertice c’è il capo, il boss, sorta di presidente del Cda, e poi i consiglieri (stretti collaboratori del boss), i capiarea (o capizona, che dir si voglia), fino ad arrivare agli affiliati semplici. Così, secondo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, e stando alle risultanze investigative sulla scorta di intercettazioni telefoniche e ambientali, era pure formato il clan Polverino di Marano, che vede alla guida Giuseppe, anche detto Peppe ’o barone. E molte volte, quando le cose per il singolo capozona non vanno bene – vuoi perché è stato ridimensionato dal capo, vuoi perché c’è stato un accesso delle forze dell’ordine – a farne le spese sono i «sottoposti» del suo gruppo. Ne sa qualcosa anche Salvatore Liccardi, alias Pataniello, considerato il «delfino» del ras Roberto Perrone (detto Paperone), tanto che poi lo sostituirà nel ruolo di capozona a Quarto.

Perrone (successivamente passato a collaborare con la giustizia), è in una fase discendente, e vede il suo ruolo notevolmente ridotto all’interno del sodalizio. All’epoca ha alle «sue dipendenze» proprio Liccardi. Quest’ultimo, intercettato mentre parla con un altro affiliato, si lamenta del fatto che ha subìto una decurtazione dello stipendio, e che alla fine ci sia andato di mezzo. Ma cosa era accaduto? A spiegarlo, nell’ordinanza, commentando il brogliaccio delle intercettazioni, sono gli inquirenti.

«Liccardi – è scritto nero su bianco – affermava di aver subìto per decisione di Roberto Perrone, la decurtazione della sua mesata (ammontante a 1.500 euro) perché lo stesso Perrone ha dovuto compensare la perdita di una piazza di spaccio». Le minori entrate per il ras, dunque, nell’occasione appena descritta, si sono ripercosse immediatamente sull’affiliato. E’ l’economia che va così, si tratta dell’effetto domino, a cui, non sfugge nemmeno la camorra.

fonte:https://www.stylo24.it/