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IL PROBLEMA DELLE ASSOCIAZIONI ANTIRACKET ED ANTIMAFIA E DELLE EVENTUALI SPECULAZIONI DELLE QUALI ALCUNE DI ESSE SI RENDEREBBERO AUTRICI STA ASSUMENDO PROPORZIONI INIMMAGINABILI CHE DANNEGGIANO L’IMMAGINE ED IL PRESTIGIO DI TUTTI  I DUE MONDI

QUESTO  PROBLEMA DELLE ASSOCIAZIONI ANTIRACKET ED ANTIMAFIA E DELLE EVENTUALI SPECULAZIONI DELLE QUALI ALCUNE DI ESSE SI RENDEREBBERO AUTRICI STA ASSUMENDO PROPORZIONI INIMMAGINABILI CHE DANNEGGIANO L’IMMAGINE ED IL PRESTIGIO DI TUTTI  I DUE MONDI.NON E’ PIU’  TOLLERABILE CHE PER POCHI PAGHINO TUTTI GLI ALTRI.NOI NON INTENDIAMO MINIMAMENTE AZZARDARE GIUDIZI SU SOGGETTI,FATTI E  SITUAZIONI CHE PERALTRO NON CONOSCIAMO,MA , A QUESTO PUNTO,CHIEDIAMO AL GOVERNO DI  AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA FUNZIONALITA’ E DELL’EFFETTIVO RUOLO SVOLTO DA OGNUNA DI ESSE IN   ITALIA AFFIDANDO ALLA DIA  IL COMPITO DI  FARE UNO SCREENING DI TUTTE PER VERIFICARE CHI PRENDE O NON PRENDE SOLDI,CHI FA O NON FA  LE DENUNCE COLLABORANDO CON LA MAGISTRATURA E LE FORZE DELL’ORDINE E QUANT’ALTRO.RIDIAMO DIGNITA’ A CHI EFFETTIVAMENTE LAVORA SENZA SCOPI DI LUCRO SENZA  FARE DELL’ANTIRACKET  DELL’ANTIMAFIA UN MESTIERE ED UN BACINO DI BUSINESS EVENTUALE.

Associazioni antiracket messe al bando. Colajanni: “Diamo fastidio, mai favorito mafiosi”

12/01/2019

Enrico Colajanni, ex presidente dell’associazione antiracket Libero Futuro, in sciopero della fame per la decisione, senza precedenti, delle prefetture di Palermo e Trapani di interdire queste associazioni bollandole, in sintesi, come “infiltrate” della mafia. Colajanni lei ha protestato e duramente contro queste decisioni e parla di ingiustizia. Sono tempi duri per l’antimafia. 

Sto facendo questo sciopero da più di un mese. La salute regge per fortuna e continuo. E’ una lunga battaglia. Noi e le altre tre associazioni con le quali abbiamo collaborato abbiamo assistito oltre 300 vittime in questi anni in provincia di Trapani e Palermo. Abbiamo assistito le vittime di racket e reati collegati alla mafia nei processi, e ancora oggi siamo presenti in una decina di processi ad assistere le vittime che hanno denunciato comportamenti mafiosi. Nessuna delle persone che assistiamo ha condanne per mafia o procedimenti penali in corso, per cui riteniamo gravi le considerazioni fatte da chi ha deciso di mettere al bando queste associazioni. Penso che i motivi siano altri, perchè abbiamo fatto delle forti critiche quando le istituzioni hanno sbagliato. 

La Prefettura di Palermo, in particolare, vi ha escluso dall’elenco delle associazioni antiracket perchè non avete più i requisiti di affidabilità. Perchè? 

Forse diamo fastidio. Ci accusano di essere stati affianco a degli imprenditori che sono stati lodati nelle sentenze, che hanno fatto diverse denunce, poi hanno avuto la possibilità di accedere al fondo di solidarietà come vittime, dopo pochi mesi dall’ex presidente della sezione misure prevenzione del Tribunale di Palermo, Saguto, gli sono stati sequestrati dei beni. E sappiamo che si tratta di un grande scandalo la gestione di quegli uffici da parte della Saguto.

Siete riusciti a parlare con qualcuno in Prefettura, anche chiarire la situazione? Questo suo sciopero della fame sta smuovendo qualcosa?

Lo sciopero serve a far circolare la nostra opinione su queste vicende. Noi siamo persone perbene e non collusi. E’ stata lanciata una petizione con 3 mila firme. Invito tutti ad informarsi sui nostri dati sulle nostre attività.

 

Fonte:https://www.tp24.it/