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Il problema della corruzione di taluni componenti delle forze dell’ordine e quello della “qualità” delle indagini in provincia di Latina

E’ un problema delicato che ci dispiace affrontare nuovamente.

Noi abbiamo senso delle istituzioni e crediamo in questo Stato di diritto che molti nostri nonni e genitori fortissimamente hanno voluto, rimettendoci, in molti, anche la vita per combattere contro la tirannia fascista.

Come pure crediamo nel principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

Ma quando leggiamo ripetutamente di taluni episodi di corruzione che riguardano alcuni elementi delle forze dell’ordine, avvertiamo un pugno nello stomaco.

Mele marce, senz’altro, che non intaccano l’immagine dei corpi cui appartengono.

Ma non si può restare senza far niente al riguardo.

I Comandi Generali debbono convincersi una buona volta per sempre della necessità di non tenere il personale per trent’anni nello stesso posto.

Come accade per i Marescialli che sono il fulcro di un presidio e quelli che fanno le indagini.

Come pure i predetti Comandi Generali debbono smetterla di mandare giovincelli alle prime armi ad assumere i comandi di Commissariati, Compagnie, Stazioni, Brigate ecc.

Su un territorio di mafia, qual’è quello della provincia di Latina in particolare, si mandano comandanti esperti, se si vuole seriamente combattere la criminalità organizzata!!!