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Il Presidente della Corte di appello ha detto: le mafie nel Lazio investono miliardi di euro

Lazio/ Santacroce: nella Regione criminalità investe somme ingenti

Aumentano reati associativi, diminuiscono omicidi volontari

“Nel Lazio risultano aree in cui la criminalità organizzata e di natura mafiosa (camorra, mafia siciliana e ‘ndrangheta) investe somme ingenti per l’acquisizione di consistenti attività economiche nel campo alberghiero e della ristorazione”. L’allarme viene lanciato dal presidente della corte d’appello, Giorgio Santacroce, all’apertura dell’anno giudiziario. “L’infiltrazione mafiosa – prosegue – è particolarmente estesa nel territorio di Latina, soprattutto nella zona pontina dove viene segnalata la presenza di famiglie mafiose derivante in gran parte del soggiorno obbligato di molti suoi esponenti storici, raggiunti da misure di prevenzione personale. Anche Civitavecchia è oggetto di particolare attenzione investigativa perché si segnala sul suo territorio l’infiltrazione di noti clan camorristici”.

Nei “comuni di Morlupo, Rignano Flaminio, Sant’Oreste, Castlnuovo di Porto e Campagnano di Roma si registra una presenza preoccupante di persone dedite al traffico di droghe pesanti. A San Cesareo è stato rinvenuto un laboratorio per la raffinazione di cocaina, al cui interno ne era custodita un’ingente quantità”. Santacroce informa poi che “la Dda sta svolgendo indagini su estorsioni commesse in danno di imprenditori e commercianti delle zone di Frosinone e di Cassino ad opera di appartenenti al clan dei Casalesi”.

Particolare attenzione “è stata posta su una rete di soggetti operanti nel Lazio e dedita alla raccolta di scommesse clandestine. Indagini di polizia giudiziaria hanno fatto scoprire di recente un traffico di tabacchi lavorati esteri di contrabbando dalla Romania all’Italia, che portato al sequestro in tutto il territorio nazionale di consistenti quantitativi di questo prodotto”. Inoltre “anche il circondario di Tivoli è luogo privilegiato di incontri e di interlocuzione tra elementi mafiosi e aggregati criminali stranieri, per lo più extracomunitari e provenienti dall’est europeo, coinvolti in traffici di prostituzione e di sostanze stupefacenti”.

In particolare, nel tribunale di Roma, “è aumentato il numero dei procedimenti per reati associativi (da 78 a 102 in dibattimento, da 307 a 385 presso il gip-gup) mentre è diminuito il numero degli omicidi volontari pervenuti al dibattimento (da 98 dell’anno 2006-2007 si è passati a 25 dell’anno 2007-2008). Viene segnalato, invece, come più consistente il numero dei tentati omicidi”.

(tratto da AliceNotizie)