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Il PD pontino respinge le accuse di inerzia sul piano della lotta alle mafie. Ma esso non si limiti a fare comunicati o convegni, scenda, piuttosto in piazza per protestare contro Maroni sul caso Fondi

IL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI LATINA REPLICA DURAMENTE ALLE ACCUSE DI INERZIA SUL PIANO DELL’AZIONE CONTRO LE ILLEGALITA’ E LE MAFIE FATTEGLI DA NICOLA REALE DELL’ITALIA DEI VALORI

Siamo fieri della nostra apartiticità e, perciò, non ci interessano le diatribe politiche. Ma quando queste toccano i temi della legalità e della lotta alle mafie, ci vediamo tirati per i capelli.

Certo, non possiamo affermare che tutta la classe politica pontina è corrotta e collusa con le mafie. Sarebbe ingiusto ed ingeneroso.

Ma dalla sinistra, o dal centrosinistra, ci saremmo aspettati un’azione più incisiva, più puntuale. Anche da parte dell’Italia dei Valori che, fatta qualche eccezione, è stata finora silenziosa ed inerte. Oggi parla Nicola Reale, consigliere comunale di Sperlonga, che, pur non parlando di presenze mafiose sul territorio della sua cittadina, denuncia da sempre e con forza un sistema che desta molte perplessità per quanto riguarda il rispetto delle regole.

E’ vero che da qualche mese a questa parte il PD di Latina ha preso una posizione decisa sui problemi della legalità e della presenza mafiosa sul territorio pontino.

Ma noi continuiamo a ritenere che quel partito abbia delle grosse responsabilità oggettive al riguardo.

Il PD è stato nel passato troppo distratto, troppo silenzioso di fronte all’avanzata delle mafie sul nostro suolo. Oggi, la prima emergenza in provincia di Latina -e nell’intero Basso Lazio- è rappresentata dalla presenza criminale, una presenza che è invasiva e rischia di inquinare, oltreché i tessuti economico e sociale, anche quelli politico ed istituzionale. Anche a Fondi, dove si è dovuto prendere atto del fenomeno mafioso dopo le dichiarazioni di un ex assessore di Forza Italia.

Se non avesse, infatti, parlato questo, non sarebbe successo quello che è successo. Erano anni che la DIA stava indagando, che i giornali, certi giornali, scrivevano denunciando una situazione insostenibile.

Il PD, quello locale, quello provinciale e, ovviamente, quelli regionale e provinciale, sono stati zitti, o quasi.

Ora, quando i buoi sono scappati dalle stalle, il PD si è svegliato. Meglio tardi che mai.

Comunque – di fronte all’inerzia del Ministro dell’Interno Maroni che, a distanza di 5 mesi circa dalla richiesta prefettizia di scioglimento del Consiglio Comunale, ancora non decide alcunché- il PD si è limitato a far fare appena qualche interrogazione parlamentare Nessuna iniziativa “forte”, nessun manifesto di attacco al Ministro, nessuna manifestazione pubblica di protesta, niente di niente!

E, francamente, questo suo comportamento desta sconcerto!

Scenda nelle piazze e noi tutti saremo con esso!