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IL GRIDO DI DOLORE E DI MORTE CHE ARRIVA DALLA TERRA DEI FUOCHI E NON SOLO.LO AVEVA ANTICIPATO CARMINE SCHIAVONE “MORIRANNO CINQUE MILIONI DI PERSONE “ MA  TUTTI LO HANNO DIMENTICATO.L’ALTRO GIORNO SULLE SPIAGGE DI GAETA IL MARE HA PORTATO UN FUSTO DI SOSTANZE VELENOSE.

E’ ORMAI UNA SITUAZIONE INSOPPORTABILE.LA GENTE MUORE E LO STATO NON PUO’ CONTINUARE AD ASSISTERE INERTE AD UNO SCENARIO DI MORTE TUTTO E SOLO DOVUTO ALL’INCAPACITA’ DELLE ISTITUZIONI E DELLE CLASSI POLITICHE LOCALI DI FAR FRONTE ALLA SITUAZIONE.
NOI DELLA CAPONNETTO NON VOGLIAMO CONTINUARE A LITIGARE SULLA BONTA’ O MENO DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA FINORA RIVELATISI INEFFICACI MA AD UNA SOLA CONDIZIONE.
MANDATE L’ESERCITO CON POTERI DI POLIZIA GIUDIZIARIA.
ALTRIMENTI RIPRENDEREMO IL FUOCO DI FILA SENZA SE E SENZA MA.
SALVINI DATTI UNA MOSSA.

Bruciore alla gola e aria irrespirabile”, il grido di dolore dei cittadini di Villaricca, Qualiano e Giugliano
Di Redazione Internapoli
27 Luglio 2019

Bonavitacola, Vicepresidente Giunta Regionale della Campania, ha parlato dopo l’incendio di ieri a Villaricca che ha intossicato l’aria nel comprensorio giuglianese. Tantissimi hanno dovuto chiudere porte e finestre per non respirare quei maledetti veleni. “L’aria era davvero irrespirabile, bruciava la gola. Dobbiamo scappare da questa terra maledetta”, le parole che rimbalzano sui social.

Il comunicato della Regione

L’incendio che si è sviluppato presso la discarica dismessa di “Cava Alma”, tra Villaricca e Qualiano, realizzata negli anni Novanta dalla criminalità organizzata, segue di pochi giorni un innesco d’incendio presso la discarica di Masseria del Pozzo, prontamente domato. Desidero ringraziare le forze dell’ordine ed i Vigili del fuoco per il pronto intervento eseguito in entrambe le circostanze, che ha impedito più gravi conseguenze. La sostanziale concomitanza temporale e la contiguità territoriale dei siti interessati induce fondatamente ad ipotizzare un disegno doloso preordinato. Spetterà, naturalmente, all’autorità giudiziaria accertare l’eventuale colleganza fra i due episodi ed individuare le conseguenti responsabilità”.

Il post del sindaco di Qualiano

Nonostante le fiamme siano divampate in un territorio diverso da quello di Qualiano, nella nostra città, così come a Giugliano e in altri paesi confinanti, è arrivata una coltre nube di fumo. Non siamo qui fermi e inermi davanti agli eventi ma abbiamo già sollecitato tutti gli organi di Governo preposti a prendere IMMEDIATI PROVVEDIMENTI a tutela della salute di tutti i cittadini!

Il post del sindaco di Giugliano

È quella a cui ci hanno condannati.
L’incendio di ieri non era a Giugliano, per 100 metri o 3 chilometri era Villaricca. Ma cosa cambia? Il fumo non rispetta i confini. E nemmeno il cancro.
Stanotte guardavo i miei figli dormire con un senso di sconfitta. Sentivo Marica tossire con la morte nel cuore.
Ho cominciato la mia attività professionale, molti anni fa, scrivendo per Il Mattino ed occupandomi della discarica Alma.
Era la fine del 1993, avevo 22 anni, e si cominciava appena a parlare di ecomafie.
Ricordo le tensioni in quegli anni, le minacce subite da me e da un altrettanto giovanissimo Raffaele Del Giudice. I consigli comunali a Qualiano e la gente seduta intorno a noi. Ostile e minacciosa verso chi “dava fastidio”.
Di li a poco sarebbe cominciato il processo “Luca Avolio + 19”, contro il patron di Alma. Poi finito in una bolla di sapone.
Quanti anni, quante battaglie. Quanto tempo e speranze sprecate. Perché oggi, quello che ieri era un ragazzo, ha figli prossimi agli anni che aveva nel ‘93. E stanno ancora respirando veleni.
Oggi quel ragazzo del ‘93 è un Sindaco come sempre impegnato sui temi ambientali, a contrastare l’abbandono dei rifiuti e i roghi. A fermare l’ennesimo tentativo di portare rifiuti nella propria città in nome dell’ennesima emergenza.
Stanotte, però, quel Sindaco era soltanto un padre scoraggiato, avvilito nel guardare i propri figli dormire.
E stamattina quel padre è nuovamente un Sindaco. Non meno avvilito. Con un senso di stanchezza e di sconfitta.
Combattiamo una guerra con armi spuntate. Con uno Stato lontano e distante, distratto. Alle prese con Autonomie differenziate e Flat Tax. Disinteressati e distanti a nostra volta a questo teatrino.
E teatro sono anche i nostri Consigli Comunali, palcoscenico delle singole vanità, di antichi rancori e di campagne elettorali che alimentano lo scontro anche quando serve l’unità.
La salute non può essere elemento di divisione e scontro, per quello ce n’è motivo a iosa.
I miei figli non son diversi da quelli degli altri ed i miei morti per cancro non sono più o meno importanti di quelli degli altri.
Credo che ci sia la necessità di fare fronte comune. Cittadini, movimenti associazioni, Sindaci. Rivendicare un’azione seria di contrasto a chi alimenta ed appicca i roghi.
Occorre schierare seriamente un Esercito, e non 4 pattuglie. In assetto da battaglia, ma non quei giubbotti che andrebbero bene in Afganistan, ma fanno ridere a Ponte Riccio. E cambiare le regole di ingaggio. A che mi serve la pattuglia dell’Esercito se può fare solo “passeggiate”? Per fare qualunque cosa quei ragazzi hanno bisogno di chiamare Polizia, Carabinieri o Vigili. Perché non dare loro i poteri di P.G. e la possibilità di fermare, sequestrare, arrestare?
Perché non dichiarare questa terra Sito di Interesse Nazionale e dichiarare guerra agli ecomafiosi, così come in precedenza ai contrabbandieri ed oggi alle navi dei migranti?
Perché non aprire a Giugliano, capitale della Terra dei fuochi in distaccamento dei N.O.E. o, quanto meno dei Carabinieri Forestali?
Perché non fare qualcosa, qualunque cosa, finalmente utile?