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Il Convegno a Fondi di Libera e della Casa della Libertà della Regione Lazio

L’Auditorium di S. Domenico era gremito soprattutto di giovani venuti ad ascoltare le riflessioni sul tema “Parole e mafie” di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, di Luisa Laurelli, coordinatrice dell’osservatorio regionale della Legalità, di Giovanni Salvi, magistrato di Corte di Cassazione, di Francesco Forgione, coordinatore della Casa della Legalità e dei giornalisti Lorenzo Frigerio e Santo della Volpe. Tutti hanno sottolineato la funzione essenziale della stampa nella lotta alla criminalità organizzata. “Le mafie vogliono il silenzio e il buio” per poter portare avanti i loro loschi affari. Il concetto, ripetuto da tutti, è stata la premessa per “mantenere accesi i riflettori sul caso Fondi”. Un caso emblematico, di cui molti aspetti devono ancora venire alla luce. «E spetta proprio all’informazione e alla partecipazione democratica – ha sostenuto don Ciotti – avere un ruolo importante nella lotta alla malavita organizzata». Sia il fondatore di Libera che Francesco Forgione ritengono che il “caso Fondi” non si è ancora concluso. Per questioni di massima trasparenza e anche per «le arroganti prese di posizione del senatore Fazzone contro il prefetto Frattasi» è stata annunciata la richiesta al ministro Maroni per avere gli atti secretati sulla richiesta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni camorristiche. Nel “seminario” di S. Domenico sono state esaminate molte notizie riguardanti la presenza della malavita organizzata sia a Fondi che nel Lazio. Una presenza inquientante se la camorra è riuscita a comprare perfino il “Café de Paris” di via Veneto a Roma. «Si avverte di stare fuori dalle leggi, sooprattutto da parte dei politici, nella provincia di Latina», ha detto Luisa Laurelli. Nei vari interventi, poi, anche di don Ciotti, sono stati fatti riferimenti al ruolo del mercato ortofrutticolo di Fondi, appetito da tempo dalla malavita organizzata. Il magistrato Salvi, invece, ha analizzato le incongruenze della non decisione del Consiglio dei ministri, che contribuisce a mantenere l’esposizione mediatica su Fondi.
Gaetano Carnevale

(Tratto da Il Messaggero)