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Il Consiglio di Stato conferma l’interdittiva nei confronti di Caturano

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FAMIGLIA CATURANO, RAPPORTI CON IL “CLAN DEI CASALESI”: PER IL CONSIGLIO DI STATO È FONDATA L’INTERDITTIVA ANTIMAFIA – ANNULLATA LA SENTENZA DEL TAR A SEGUITO DEL RICORSO DEL MINISTERO DELL’INTERNO E DELLA PREFETTURA DI CASERTA

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PASTORANO – Un altro duro colpo per la famiglia Caturano, i cui interessi imprenditoriali hanno un forte insediamento anche nell’Agro caleno, nel territorio del Comune di Pastorano. Con decisione depositata in segreteria il 25 giugno 2014, infatti, la terza sezione del Consiglio di Stato ha annullato – a seguito del ricorso del Ministero dell’Interno e della Prefettura di Caserta – la sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Campania di Napoli che aveva cancellato l’interdittiva antimafia riguardante in particolare la “Calcestruzzi Volturnia Inerti Srl” (con sede legale in Maddaloni) capitanata da Aniello Caturano.

Pubblichiamo in coda a questo articolo le sentenze del Consiglio di Stato e del Tar, oltre a una visura storica della società a responsabilità limitata “Calcestruzzi Volturnia Inerti”, nei cui confronti è quindi di nuovo pienamente operante l’interdittiva antimafia emessa a suo tempo dalla Prefettura di Caserta.

Nella sentenza del Consiglio di Stato si sottolinea, in particolare, che “il collaboratore di giustizia Piero Amodio, affiliato al “clan camorristico dei casalesi”, fazione Schiavone, aveva riferito che Antonio Perreca, capo dell’omonimo clan camorristico operante a Recale (condannato nel processo penale c.d. Spartacus II) aveva definito Caturano Pietro “proprio compare”. Inoltre, “il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone aveva dichiarato che in seno ai consorzi Cedic e Covin operavano soggetti contigui al “clan dei casalesi”; la società Calcestruzzi Volturnia Inerti s.r.l. aveva aderito al consorzio Cedic sin dal 1991 ed il suo cda era composto da Caturano Pietro e da suo figlio Antonio mentre l’altro figlio Aniello, odierno appellato, ne era il presidente”. Rileva ancora il Consiglio di Stato “che per quanto emerga da elementi di carattere meramente indiziario, la famiglia Caturano, nel corso di tutta la sua vita imprenditoriale, risulta in vario modo accomunata, vicina, se non contigua, con la realtà criminale gravitante nell’orbita di controllo del “clan dei casalesi” e che tali indizi provengono da elementi diversificati ed eterogenei, comunque concordanti. Si tenga conto che per la natura degli intrecci del fenomeno mafioso nel contesto geografico particolarmente difficile in cui opera la società, il semplice decorso del tempo non assume un ruolo significativo e determinante per ritenere risolto ogni collegamento con ambienti malavitosi, tanto più tenuto conto dei legami di sangue con soggetti pregiudicati o inseriti nella medesima consorteria camorristica”.

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Rosa Parchi

FAMIGLIA CATURANO, RAPPORTI CON IL “CLAN DEI CASALESI”: PER IL CONSIGLIO DI STATO È FONDATA L’INTERDITTIVA ANTIMAFIA – ANNULLATA LA SENTENZA DEL TAR A SEGUITO DEL RICORSO DEL MINISTERO DELL’INTERNO E DELLA PREFETTURA DI CASERTAultima modifica: 2014-07-07T08:32:29+00:00da davidema2