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“Il “caso Latina”

PIANO  PIANO  ED UN PO’  ALLA VOLTA  I FATTI CI  STANNO DANDO RAGIONE !

QUANDO SI FA UN LAVORO SERIO E CON SPIRITO DI SERVIZIO SOPRATTUTTO NEI RIGUARDI DELLA GIUSTIZIA E DELLA LEGALITA’ ED INCURANTI  DELLE MINACCE  E DELLE CALUNNIE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

Sono anni che  stiamo denunciando l’inadeguatezza dell’intero sistema di  prevenzione  e di repressione del crimine organizzato in provincia di Latina e sono anni  che  quasi tutti fanno orecchie da mercante di fronte a tali denunce.

Ci stiamo sforzando di “capire” al riguardo il “perché” di tale comportamento e,in particolare,se tutto ciò dipenda da insipienza o,peggio,se esso debba essere visto in un quadro generale e programmato  di resa delle istituzioni locali alla malapolitica ed al crimine organizzato.

In altre sedi ,in altre vesti ed in altri tempi chi scrive aveva già  intravisto un piano generale di “meridionalizzazione”del territorio pontino ed un processo lento ma costante di cedimento alla criminalità organizzata.

Siamo ancora alle intuizioni ma possiamo andare orgogliosi  di aver fatto molti passi in avanti sul piano dell’acquisizione di riscontri.

Sfogliando le carte e facendo i raffronti dovuti fra le cose dette e non dette,quelle chiare o a mezza voce,ci siamo accorti,ad esempio,di una presunta  “trattativa” che sarebbe avvenuta qualche anno  fa fra pezzi dello Stato ed esponenti della camorra “in una villa di Gaeta”.

Ne hanno scritto alcuni giornali  campani e la notizia é passata in sordina.

Stiamo cercando di verificare la fondatezza di tale notizia, data,ripetiamo, da alcuni giornali campani e “capire”,ancora una volta,il “perché” essa non é stata ripresa localmente e nessuno sembra che ne voglia parlare anche se più recentemente essa ha costituito materia trattata persino in un’audizione parlamentare.

In questi giorni  la Commissione  Parlamentare Antimafia  ha affrontato il “caso Latina”.

Noi stiamo insistendo molto su questo “caso” per due motivi:

il primo per il forte ed inquietante  insediamento delle organizzazioni criminali sul territorio pontino  e,inoltre,per verificare la fondatezza del nostro assunto in materia di quel  “processo di meridionalizzazione” cui abbiamo fatto cenno con annesse tutte le considerazioni e ricadute  di carattere antropologico ,sociologico,culturale,politico ed economico;

il secondo perché,essendo Latina la porta di accesso  alla Capitale,per “capire” le dinamiche e le motivazioni che hanno portato all’occupazione di quest’ultima da parte delle organizzazioni criminali e della salita della “linea della palma”.

A noi hanno insegnato una cosa importante:

la mafia la si combatte a Roma,nella Capitale d’Italia,più che a Palermo,Reggio Calabria,Bari  e Napoli.

Latina si trova alle porte di Roma !

La Capitale del Paese e del Potere.

Ed oggi,quando parliamo di mafia ,dobbiamo parlare anche  del Potere.

Perché la mafia sembra essere  una delle  componenti costitutive del Potere.

Insieme alla corruzione.

Parlavamo delle audizioni da parte della Commissione Parlamentare antimafia e delle cose dette in quella sede.

La prima,  riguarda  l’inesistenza in provincia di Latina delle “interdittive antimafia”,

La seconda , si riferisce alla necessità  di istituire al sud della provincia di Latina una “sezione della Squadra Mobile”.

Due affermazioni,queste due,che ci danno il quadro agghiacciante  di una situazione che vede l’inerzia assoluta circa  l’azione di contrasto alle mafie da parte delle istituzioni locali.

Quel quadro che noi dell’Associazione Caponnetto stiamo denunciando da anni.

Inascoltati!  E questo é un altro segnale inquietante che ci fa sospettare essere il frutto malefico della “trattativa” della quale si é parlato e sulla  cui esistenza o meno stiamo lavorando con accanimento.

Non stiamo parlando di papariello e di tarantelle ma di fatti concreti.

E sconvolgenti.

Comunque non ci manca la perseveranza……………..