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Il Caimano a casa

STA PER FINIRE NELLA VERGOGNA L’ERA DEL CAIMANO, MA ATTENTI AI COLPI DI CODA

La storia si ripete; aveva ragione Vico.

Chi lo ha messo su, lo mette giù.

Le “masse” non c’entrano niente perché, nella storia, queste sono solo delle comparse.

Purtroppo, è doloroso affermarlo ma è così, specialmente dopo un secondo, triste ventennio di bombardamento mediatico e di obnubilamento delle menti e delle coscienze.

Chi “conta” nel nostro Paese ha deciso: il Caimano ha fatto il suo tempo, è diventato scomodo ed inutile e deve, quindi, andare a casa.

A noi non interessano gli aspetti politici della vicenda perché siamo così adulti ed avvezzi alle logiche gattopardesche delle classi dirigenti da non credere più a cambiamenti radicali; ci interessano il quadro che verrà fuori e le conseguenze.

Certo è, però, che quello che verrà non potrà essere peggio di quello che è stato.

Con il Paese spaccato sempre di più, l’economia al disastro, lo Stato di diritto messo sotto i piedi, le mafie dappertutto, al Governo, nel Parlamento, nei consigli regionali, provinciali, comunali, nei partiti e così via, così come denunciato anche da Pisanu.

Magistratura e forze dell’ordine umiliate, depotenziate, ridotte non diciamo all’impotenza ma quasi.

L’opera di ricostruzione morale e materiale del Paese richiederà sforzi immani.

Ci auguriamo che chi verrà, chiunque esso sia, abbia il coraggio e la forza di sfuggire alle pressioni di quelle masse fluttuanti di corrotti e mafiosi che tentano sempre di affiancarsi al vincitore di turno.