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IKl Convegno del 7 giugno a Terracina. Il nostro modo di fare antimafia: magistrati antimafia e forze dell’ordine in cattedra a dire come stranno le cose per sensibilizzare gli altri ad attivarsi, senza chiacchiere

La specificità del nostro Convegno a Terracina del 7 giugno p. v. , come, d’altronde, di tutti gli altri nostri Convegni, è la presenza esclusiva di relatori appartenenti alla Magistratura antimafia, alle forze dell’ordine ed al giornalismo d’inchiesta.

Niente retorica.

E’ il nostro tratto distintivo, la nostra identità.

Quando si parla di mafie, non si può scherzare e le chiacchiere vanno bandite.

La politica deve ascoltare, deve acquisire conoscenza delle realtà e, poi, agire di conseguenza.

Almeno la parte sana di essa.

Il nostro sforzo tende a creare un trait d’union fra Magistratura e Forze dell’ordine da una parte e società civile, della quale la politica dovrebbe essere espressione, dall’altra, ad evitare quell’anomalia tanto denunciata da Paolo Borsellino secondo cui la lotta alle mafie è stata delegata tutta quanta, purtroppo, solo alla Magistratura ed alle forze dell’ordine.

I politici debbono ascoltare, prendere coscienza della realtà, ed agire.

Finendola di fare retorica, bla bla e di dire cose insensate e fuori luogo.

La diversità dell’Associazione Caponnetto rispetto a tante altre sue consorelle sta tutta qua.

Noi siamo per l’azione, l’investigazione e la denuncia, per collaborare con chi istituzionalmente poi deve agire in profondità: : Magistratura e Forze dell’Ordine.

La situazione nel Lazio è di una gravità eccezionale, le mafie sono ovunque, nei partiti, nelle istituzioni, nelle professioni, fra gli imprenditori, talvolta anche nelle stesse forze dell’ordine e fra i magistrati e, quindi, il lavoro che compete ad un’Associazione antimafia seria non può e non deve limitarsi a parlare solamente di tematiche generiche, a fare la storia dei clan, a commemorare i morti per mano di mafia e quant’altro del genere.

Bisogna andare oltre, fare un salto di qualità.

Basta con le chiacchiere!

Ogni giorno ci arrivano segnalazioni e noi le raccogliamo, le vagliamo, le selezioniamo, per poi passarle a chi di dovere.

E’ quello che chiediamo insistentemente ai nostri amici del Lazio, iscritti e simpatizzanti e, grazie allo spirito di sacrificio di alcuni di essi, siamo in grado di offrire agli investigatori istituzionali corposi spunti investigativi.

Il prestigio e la stima di cui godiamo sono dovuti proprio alla nostra serietà, al nostro modo di essere incisivi, concreti.

Noi non demonizziamo la politica in generale.

Il contrario.

C’è la politica corrotta e mafiosa e c’è quella sana.

Noi ovviamente vogliamo parlare solamente a quest’ultima perché per la prima debbono esserci solamente le manette.

Ma quella sana DEVE abbandonare la retorica, DEVE comprendere la gravità della situazione, DEVE apprendere la metodologia di approccio al problema per, poi, mettere in atto quella di contrasto e di risoluzione.

Ecco perché noi abbiamo sempre preferito mettere sulla cattedra magistrati e poliziotti e, all’ascolto, politici e cittadini.

Sempre nella speranza, purtroppo in parte vana finora, che questi due ultimi sappiano e soprattutto vogliano capire per poi AGIRE.

Di concerto, sempre, con la Magistratura e le Forze dell’ordine che non vanno mai lasciate sole nella guerra contro il mostro.