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I pm: “Siri voleva dissimulare l’origine dei soldi”

Il Fatto Quotidiano, Sabato 4 Agosto 2019

I pm: “Siri voleva dissimulare l’origine dei soldi”

La Procura di Milano indaga sui prestiti concessi al leghista e chiede al Senato di poter sequestrare i suoi pc

ILARIA PROIETTI

L’appuntamento è per martedì 6 agosto di buon mattino. Quando alle 8 in punto la Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama si riunirà per esaminare la richiesta dei pm di Milano, Gaetano Ruta e Sergio Spataro. Che chiedono di poter entrare in possesso “il prima possibile” di due computer di Armando Siri, l’ex sottosegretario leghista alle Infrastrutture indagato per il reato di autoriciclaggio in concorso con Luca Perini, già capo della sua segreteria al Mit. Con l’aggravante “di aver commesso il fatto giovandosi del contributo di un gruppo criminale organizzato, impegnato in attività criminali in più di uno Stato (Italia e San Marino)”.

NEL TESTO trasmesso il 30 luglio e nei prossimi giorni all’e sa me della Giunta del Senato, gli inquirenti hanno delineato gli elementi di indagine che hanno consentito di ricostruire l’ipote – si di autoriciclaggio. Siri avrebbe ricevuto dalla Banca Agricola Commerciale di San Marino un finanziamento a condizioni che – scrivono sempre i due pm milanesi – “appaiono all’evidenza di particolare favore”: circa 750 mila euro concessi a un tasso del 2,1%, in assenza di garanzie personali e reali e con un periodo di pre-ammortamento di 3 anni. E questo in contrasto con la normativa sanmarinese e le regole interne all’istituto di credito, come riscontrato da un’i s p e z i one dalla Banca centrale del Titano, che ha poi inoltrato gli atti all’autorità giudiziaria interna e di lì, dopo rogatoria, trasmessi a Milano. Le somme sarebbero state corrisposte “i n de bi t am e nt e” a Siri. Che le avrebbe usate per acquistare un immobile a Bresso poi intestato alla figlia Giulia (che contestualmente aveva rilasciato una procura irrevocabile a vendere al padre). E per il pagamento di casa, il leghista avrebbe utilizzato due assegni “tratti su un conto dedicato del notaio rogante”.

IN BREVE LE SOMME “così generosamente elargite a un personaggio politico di primo piano sono state utilizzate per investimenti economici col preciso intento di dissimularne l’origine”. Un’operazione di schermatura per ostacolare l’i d en ti f ic a zi on e “della provenienza delittuosa della provvista”. Ma c’è di più. Perché accanto al credito per l’acquisto della casa, concesso a ottobre 2018, sotto la lente di ingrandimento della procura di Milano c’è pure un finanziamento concesso dalla Banca di San Marino ad aprile di quest’anno. Pure questo in assenza di garanzie, a favore di una società, la Tf Holding, e grazie al ruolo determinante dell’uomo di fiducia di Siri, Perini. La Guardia di Finanza ha già eseguito una serie di perquisizioni, sia nei confronti dei soci della Tf holding che a casa di Perini a Cusano Milanino. E pure a Viale Monte Santo a Milano dove peraltro ha sede l’associazio – ne “Flat tax per l’Itali a”: ma la perquisizione si è dovuta interrompere quando sia Perini che Siri hanno indicato alle Fiamme Gialle la scrivania e i pc in uso al senatore quando è a Milano. Di qui la necessità di procedere con la richiesta a Palazzo Madama per ottenere l’autorizzazione al sequestro dei computer. In modo che sia possibile verificare se al l’interno della memoria dei due dispositivi siano presenti documenti relativi ai due finanziamenti: “Sarà necessario acquisire tanto gli atti che documentano passaggi formali quanto e soprattutto – scrivono i pm nella richiesta al Senato – i documenti che contengono tracce di rapporti e accordi non riversati in forma ufficiale che diano evidenza di rapporti, conversazioni e scambi di informazioni con i soggetti coinvolti”. Nel frattempo, mercoledì, sono stati effettuati perquisizioni e sequestri anche nell’abitazione di Rimini di Tiberio Serafini, vicedirettore della Banca di San Marino che ha concesso i due finanziamenti sospetti. Che il senatore leghista ha ribadito essere stati erogati in maniera regolarissima