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I “casi” drammatici di Aprilia,Ardea e di tutto il litorale a nord ed a sud di Roma

CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA…
I ” CASI ” DI APRILIA ED ARDEA, ALLE PORTE DI ROMA, E LE RESPONSABILITA’ DELLA CLASSE DIRIGENTE POLITICA, A COMINCIARE DA QUELLA DEL PD CHE OGGI, SCAPPATI I BUOI DALLA STALLA, VUOL GUIDARE LA “PROTESTA” MENTRE FINO AD IERI E’ STATO ASSENTE ED INERTE
Ci bruciano ancora sulla pelle gli insulti e l’arroganza del V. Presidente della Commissione Sicurezza della Regione Lazio della precedente gestione, quando, invitati ad un’audizione sulla situazione criminale sul litorale a sud della Capitale, fummo vittime di una violenta aggressione verbale senza che il Presidente – di centrosinistra – si degnasse di smentire il suo vice – di destra- correggendolo e pronunciando una sola parola in nostra difesa.
Furono in quella occasione solamente i Sindacati di
polizia a sostenerci ed a confermare la bontà delle
nostre denunce.
Stiamo parlando degli ultimi scorci della gestione
Polverini e, quindi, non di anni addietro e stavamo
parlando appunto della criminalità organizzata ad
Ardea e sul litorale a sud di Roma…
Chi semina vento raccoglie tempesta e non sono di
certo le fiaccolate o altre pagliacciate del genere che
potranno risolvere una situazione incancrenita per
colpa di una classe politica incapace, impreparata e…
disattenta (mettiamola così!).
La storia è antica e nota e le responsabilità sono tutte
politiche e, di conseguenza, istituzionali, perché non si
é mai voluto prendere il toro per le corna ed
intervenire seriamente per contrastare l’occupazione
del territorio da parte di soggetti storici di Cosa
nostra e ‘ndrangheta e dei loro eredi e sodali.
Aprilia ed Ardea confinano, anche se la prima fa parte
della provincia di Latina e la seconda di quella di
Roma.
Come, pure, esse confinano con il territorio di Nettuno, una cui amministrazione, come è noto, è stata sciolta per mafia.
Va aggiunto, poi, che Ardea confina con Ostia, il cui territorio è fortemente infiltrato da tutte le mafie.
C’è di tutto sulla fascia costiera che va da Civitavecchia-Fiumicino-Ostia-Torvaianica Ardea, Anzio, Nettuno ecc.:
narcos, banda della Magliana, cosa nostra, mafie straniere, ndrangheta, camorra, delinquenza comune e chi più ne ha più ne metta.
Un continuum, senza un’interruzione, un paletto di confine.
E senza che si sia, a livello politico, mai nemmeno tentato di abbozzare un piano di contrasto serio ed efficace.
Le fragili difese che noi dell’Associazione Caponnetto avevamo cercato di costruire all’inizio sono state subito travolte dall’idiozia di una classe dirigente che non sappiamo se definire oggettivamente anche connivente che ha preferito a quella nostra
un’antimafia di parata e succube politicamente, etichettata per lo più PD.
Oggi che quasi tutta l’economia del territorio – da quella turistico-alberghiera a quella balneare, commerciale, dell’edilizia, del traffico delle sostanze stupefacenti, della prostituzione ecc – è nelle mani di tutti i clan del Paese, si invocano le soluzioni.
E cosa si chiede???
Un… maggior… “controllo del territorio”, con l’aumento degli organici nelle caserme…
Come se fosse una questione semplicemente di ordine pubblico risolvibile con l’assegnazione ai presidi locali di altri 5-6-10 poliziotti e carabinieri!
E non, invece, di finanzieri, anche se la questione non va vista in un’ottica numerica ma di “qualità” e di volontà di fare e di lasciar fare.
Una questione così seria e drammatica ridotta a barzelletta.
Una lettura della situazione artatamente riduttiva e deviante e tutta tesa a gettare fumo negli occhi degli allocchi incapaci di analizzare “cosa” si nasconde dietro le decine di incendi di autovetture di amministratori pubblici e giornalisti.
Oggi il PD ed i suoi alleati annunciano con toni trionfalistici, tentando di placare gli animi esasperati della gente comune, la venuta ad Aprilia del V. Ministro degli Interni con delega alla sicurezza Bubbico, colui che appena un mese circa fa ci ha accusati al Ministero di… portare in processione come Madonne pellegrine i Testimoni di Giustizia…
Siamo curiosi di sentire come questi giustificherà l’inerzia delle istituzioni nel fronteggiare una situazione ormai irreversibile.
Questo signore cominci ad annunciare la rimozione dei Prefetti di Roma e di Latina dimostratisi incapaci a trovare delle soluzioni adeguate.