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I camionisti che secondo Schiavoni avrebbero trasportato i fusti tossici ancora ignoti malgrado l’indicazione dei numeri di targa. Nessuno indaga. La stessa cosa si verificò quando lo stesso Schiavone nel 1996 parlò a Latina di 30 “soldati” al servizio dei Casalesi in terra pontina, da lui stesso pagati a 3 milioni di lire al mese e nessuno si preoccupò di identificarli e catturarli. Così si fa la lotta alle mafie!!! E tanta gente parla e sparla di mafia ed antimafia!!!Con le chiacchiere non si va da nessuna parte. Un’Associazione antimafia vera DEVE INDAGARE E DENUNCIARE!!!

VOLETE CHIAMARE O NO I PROPRIETARI DEGLI AUTOMEZZI DEI QUALI CARMINE SCHIAVONE HA INDICATO LE TARGHE PER CHIEDERE CHI HA COMMISSIONATO AD ESSI IL TRASPORTO DEI FUSTI TOSSICI E DOVE LI HANNO PORTATI PER L’INTERRAMENTO?
Le indicazioni sono state precise, con tanto di numeri di targhe ed è facilissimo risalire alle identità dei proprietari degli automezzi.
Ma a quanto ci risulta, ad oggi, dopo anni che quelle indicazioni sono state fornite e mesi che sono state rese pubbliche, nessuno si è preoccupato di andarli ad identificare uno per uno per chiedere CHI li ha incaricati e DOVE hanno portato i fusti tossici.
Alcuni di quei camionisti sarebbero delle province di Latina e Frosinone ed avrebbero
stazionato ed operato anche nell’area del Porto di Gaeta.
Voci di popolo, tutte da verificare.
La nostra Associazione sta verificando per arrivare all’identificazione dei singoli e capire chi stava dietro di essi e chi impartiva gli ordini e trafficava.
Si sta verificando la stessa cosa che si verificò nel 1996 quando lo stesso Schiavone dichiarò a Latina che in terra pontina operavano 30 “soldati” al servizio dei Casalesi -30 ” soldati” che lui stesso pagava, come cassiere del clan, 3 milioni al mese- e che nessuno, proprio nessuno, ha indagato per identificarli e catturarli.
Ma è assurdo che lo facciamo noi, quando, invece, dovrebbero farlo coloro che istituzionalmente sono obbligati ad indagare.
E poi si parla di… lotta alle mafie!!!
Lo diciamo soprattutto a coloro che credono che la guerra si combatte con le chiacchiere.