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Grande manifestazione di protesta ieri davanti ai cancelli della Regione Lazio a Roma dei titolari di imprese di pompe funebri con la partecipazione dell’Associazione Caponnetto.Su oltre 500 imprese funebri esistenti nella Capitale ed in provincia ne lavorano,quasi in regime di monopolio assoluto,solo 2 mentre tutte le altre rischiano di chiudere a breve.Le responsabilità delle ASL e del Governatore Zingaretti che essendo,peraltro,Commissario straordinario della Sanità nel Lazio ed essendo,inoltre,stato informato il suo capo di gabinetto dell’intera vicenda,rischia di essere coinvolto sul piano giudiziario per non essere intervenuto.L’azione prosegue e l’Associazione Caponnetto ha già richiesto l’intervento della Procura della Repubblica

Riprovevole il comportamento del governatore del Lazio Nicola Zingaretti ieri, 16 luglio, giorno della manifestazione davanti all’ingresso della Regione Lazio a Roma dei titolari delle agenzie di pompe funebri della Capitale e della provincia di Roma.
Pur avvisato in anticipo, egli non si è fatto trovare in sede, né ha delegato qualcuno di sua fiducia di ricevere una delegazione dei manifestanti e dell’Associazione Caponnetto che hanno sostato per tutta la mattinata davanti ai cancelli della Regione per ascoltare le ragioni della manifestazione, che, peraltro, ha avuto ampia eco sulla stampa nazionale e sulle reti televisive.
Una situazione esplosiva quella che è all’origine della protesta che vede, su oltre 500 imprese di pompe funebri esistenti nella Capitale ed in provincia, lavorarne solo due quasi in regime di monopolio assoluto sia nei servizi funerari esterni agli ospedali ed alla cliniche che nella gestione delle camere mortuarie degli stessi.
La presenza dell’Associazione Caponnetto, richiesta dai manifestanti, è determinata dal timore che dietro questa delicata e complessa vicenda potrebbe esserci, come capita in genere in altre aree del Paese quando si parla di pompe funebri, l’ombra delle mafie oltre che quella di importanti settori della politica.
L’Associazione Caponnetto con una nota datata 14 giugno u. s. diretta al Procuratore Capo della Repubblica di Roma ha già richiesto l’intervento della DDA.
Il Governatore Zingaretti, peraltro Commissario straordinario
della Sanità nel Lazio, ha il dovere di intervenire nei confronti di
quei Dirigenti delle ASL che dovessero risultare responsabili di
azioni illegali.
E, ciò, anche per evitare un possibile suo coinvolgimento sul
piano giudiziario per non essere intervenuto, come è suo dovere.
Egli non può dire di non essere informato della complessa
vicenda in quanto il suo Capo di Gabinetto, certo Venafro, ha
avuto modo di incontrare qualche settimana fa una delegazione
di titolari di pompe funebri che lo hanno informato di tutta la
situazione.
Ulteriori e più incisive azioni sono all’esame dei manifestanti
insieme all’Associazione Caponnetto ed all’avv. Fabrizio Sepiacci
che li assiste sul piano legale.
Sono previsti sviluppi molto interessanti.