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Gli appalti sporchi della Calabria: indagato Oliverio

Il Fatto Quotidiano, 8 MAGGIO 2019

Gli appalti sporchi della Calabria: indagato Oliverio

LUCIO MUSOLINO

A ppalti truccati e corruzione. Ma anche nomine telecomandate alla Regione Calabria. Amministratori pubblici, politici e imprenditori. Tutti nel registro degli indagati compresi i due candidati in pectore alle prossime Regionali: il governatore uscente Mario Oliverio (Pd) e il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto (Forza Italia). Un terremoto giudiziario nato da un’inchiesta della Procura di Catanzaro sugli appalti pubblici nella città di Cosenza. I carabinieri per Tutela ambientale di Roma hanno notificato l’avviso di conclusione indagini a 20 persone. Tra questi ci sono pure l’ex deputato del Pd Nicola Adamo e il consigliere regionale Luigi Incarnato.

TRAFFICO di influenze illecite è l’accusa nei confronti di quest’ultimo che, nel febbraio 2016, sfruttando le sue relazioni politiche con molti consiglieri comunali di Cosenza li ha convinti a dimettersi per fare cadere il sindaco Occhiuto. In cambio si è fatto promettere “incarichi pubblici e istituzionali da Nicola Adamo e Mario Oliverio”. Detto, fatto: la sua “mediazione illecita”è stata ripagata con la nomina a commissario liquidatore della Sorical spa (Società Risorse Idriche Calabresi). Il cuore dell’inchiesta “Passe – partout”, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri e dal sostituto Vito Valerio, riguarda i bandi di gara per la costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superfice e del Museo di Alarico, ma anche il ripristino della tratta ferroviaria turistica della Sila. Dietro tutto, secondo la Procura, c’è un’associa – zione a delinquere di cui farebbero parte il presidente Oliverio come promotore, il suo fedelissimo Nicola Adamo, il dirigente della Regione Luigi Giuseppe Zinno, il direttore di Ferrovie Calabria Giuseppe Lo Feuro e gli imprenditori Pietro Ventura e Rocco Borgia. Per i pm tutti avevano “lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica amminis tr a zi o ne ”. Il “punto di riferimento” sarebbe stato Nicola Adamo ritenuto “l’elemento di raccordo tra esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori privati”. L’o bi et ti vo era quello di mantenere il controllo sulle procedure di aggiudicazione delle principali opere pubbliche e di favorire la realizzazione delle stesse, attraverso il coinvolgimento di imprese amiche e sponsorizzate dagli indagati. Il tutto attraverso “c o ll usioni, accordi, promesse e mezzi fraudolenti”. Nicola Adamo suggeriva e Oliverio si dava da fare. Per la costruzione del nuovo ospedale, la politica e la burocrazia regionale hanno prima concertato la strategia di partecipazione alla gara d’appalto, “orientando raggruppamenti di imprese interessate in modo da pre-individuare la ‘cordata’ vincitrice’”, e poi hanno turbato la procedura aggiudicando lo studio di fattibilità del nosocomio alla società Steam srl.

NELL’AFFARE del sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e l’Unical è rimasto impigliato anche il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che, secondo gli inquirenti, in cambio della firma sull’accordo di programma per la realizzazione di un sistema di mobilità sostenibile, avrebbe accettato “la promessa avanzata da Oliverio per il tramite del dirigente Luigi Zinno, di ottenere da parte della Regione Calabria i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del Museo di Alarico, oggetto di gara d’appalto (illegittima) indetta dal Comune di Cosenza”. Per Occhiuto quella gara “non può affatto essere definita illegittima, avendo già superato il controllo del competente giudice amministrativo”. Dopo il suo coinvolgimento nel dicembre scorso nell’inchie – sta “Lande desolate”, ricevuto l’avviso di garanzia il governatore Oliverio parla di “gogna” a cui è sottoposto: “Devo constatare – dice – che mi sono state contestate, come ipotesi di reato, fattispecie che, a mio avviso, attengono alla normale vita politico-amministrativa dell’ente”.