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Formia, i Bardellino e gli altri

Di Graziella Di Mambro

La sera del 12 novembre 2013 sembrava una data importante a Formia: la delegata alla Legalità Patrizia Menanno aveva aperto gli appartamenti confiscati alla famiglia Bardellino e poche ore dopo i vigili urbani avevano chiamato al telefono le “famiglie disagiate” di Formia, rimaste senza casa. Tutte hanno risposto che forse era meglio trovare un’altra soluzione.
Anche Ilaria, disoccupata e con due bambini piccoli, ha preferito rifiutare le chiavi del vano di questo complesso di immobili confiscati ad Ernesto Bardellino. Ora Ilaria è ospite da una zia. Succede a Formia, città della provincia di Latina.  In questa striscia di cinque chilometri il nome di Ernesto Bardellino è solo il più altisonante ma forse, ormai, neppure quello più potente. Eppure, mette ancora paura.
Il fratello del notissimo Antonio, fondatore del clan dei Casalesi, sbarca a Formia negli anni ’80 in regime di allontanamento obbligatorio dalla zona di origine, San Cipriano d’Aversa, settanta chilometri scarsi da Formia. Arriva con tutta la famiglia, si vanta di avere un passato politico, gira per la città, riverito ma mai sopra le righe.
All’inizio degli anni 2000 la polizia ascolta una sua conversazione durante una intercettazione ambientale: “Bisogna dare i voti a Totò, in attesa di Angelo”, dice. Totò è Antonio Calvano, allora giovane politico di Formia militante Udc, a più riprese indicato come la persona che ha rallentato la consegna definitiva dei beni confiscati ad Ernesto Bardellino e familiari. La frase intercettata però non avrà un seguito giudiziario.
Il processo “Formia Connection”, con principale imputato Angelo Bardellino finì con molte assoluzioni e restò in piedi soltanto l’accusa di estorsione. L’epopea dei Bardellino a Formia ha finito per oscurare molti altri episodi che intanto accadevano in un silenzio ovattato. Fra gli altri, l’arrivo in città, senza alcun provvedimento di ordine pubblico, di un uomo molto potente nell’ambito della camorra casertana, Gennaro De Angelis. Ricchissimo imprenditore, di lui esiste una sola foto scattata il giorno del suo primo arresto. In città si muoveva con una specie di braccio destro, anch’egli temutissimo, Armando Puoti, artefice della colonizzazione dei Casalesi della vicina area del cassinate. De Angelis, conosciuto come un uomo timido e gentile,  aveva così tanti soldi che si permise di regalare una Jaguar nuova di zecca a Francesco Schiavone-Sandokan, al fine di mostrargli la propria adesione al cartello criminale.
In provincia di Caserta De Angelis non ci è mai più tornato e anche adesso, reduce dall’ultima assoluzione, vive da qualche parte, malato, nel sud del Lazio. Il suo periodo aureo ha coinciso con quella che si potrebbe chiamare una vera e propria colonizzazione di Formia da parte di nomi altisonanti di diverse famiglie della camorra campana.
Quella che ha fatto più rumore è stata Katia Bidognetti, figlia prediletta di Domenico, detto “Ciocciotto e Mezzanotte”, che dopo il suo arresto l’ha delegata a gestire gli affari di famiglia e le composizioni delle liti tra le sue molte donne, ma soprattutto ad organizzare l’approvvigionamento degli uomini detenuti e relative spese legali, comprese quelle del  marito, Giovanni Lubello.
Katia a Formia si è fatta subito conoscere (o riconoscere) per la sua vita mondana sopra le righe, i negozi eleganti in centro, gli aperitivi, le macchine, l’appartamento in via Vitruvio, ma soprattutto per il “rispetto” che le veniva tributato. E’ stata arrestata pochi mesi fa nella casa dove si era trasferita da poco, in un parco di quelli con la migliore vista sul mare di tutta Formia.
Per stare in questa città ciascuno ha avuto i suoi motivi. I fratelli Domenico e Giovanni Dell’Aquila, arrivati da Giugliano in Campania a via dell’Acquedotto Romano quali emissari del fratello Giuseppe, braccio operativo del clan Mallardo – per esempio. Loro non dovevano né sparare né chiedere il pizzo, bensì investire nel cemento. Cosa che fecero con grande talento e tenacia. Sono stati arrestati nel marzo del 2012 e i loro beni e società per un valore totale di 38 milioni di euro sono stati confiscati.
Quella dei beni confiscati a Formia è una partita ancora apertissima, talmente importante che l’esito non è affatto scontato. Per ora gli unici beni veramente utilizzati sono la villa di Anna Mazza, un immobile sequestrato più di venti anni fa e un’altra villa nello stesso quartiere di Acquatraversa, appartenuta all’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere considerato affiliato ai Nuvoletta. Non si sa invece quando il Comune potrà entrare in possesso del complesso alberghiero Marina Di Castellone, ora in amministrazione giudiziaria e parte importante dell’immenso patrimonio confiscato a Cipriano Chianese, l’avvocato di Parete che ha inventato il business dei rifiuti tossici.
Ma accanto a figure di primissimo piano come è stata appunto quella di Chianese, che girava a Formia scortato da segretaria e autista, a Formia hanno trovato un loro spazio personaggi solo in apparenza “minori”, come i fratelli Ascione, Michele, Luigi e Giuliano. L’intero patrimonio dei questi imprenditori e commercianti ammonta a 49 milioni di euro e per metà si trova nel territorio di Formia. La fetta più consistente sono le case di San Remigio, a due metri da un vicino eccellente, Mario Cosentino, fratello del più noto Nicola, di cui nessuno sapeva della sua residenza a Formia fino al giorno in cui ha chiesto e ottenuto il nulla osta della Soprintendenza per costruire la piscina in una zona con qualche vincolo.
Come gli Ascione anche altri volti più o meno noti del variegato pianeta della camorra si trovano in città senza essere percepiti dai più. Una di queste è Celeste Giuliano, sorella di un capoclan, Luigi, detto appropriatamente O’ Re.
L’anziana donna ha messo in campo tutto il suo carattere il giorno in cui il nipote diciottenne è stato coinvolto in una rissa in una zona considerata piazza dello spaccio a Formia. Fu lei a cercargli un bravo avvocato. Fino a quel momento nessuno sapeva neppure il cognome di quella nonna premurosa, tranquilla ed affidabile.