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Formia è l’unico Comune del Lazio che ha istituito l’Osservatorio contro la criminalità. Ancora ci sono in giro ebeti che dicono “il mio comune non ne ha bisogno”!

Formia, presentato ufficialmente l’Osservatorio Comunale per la Legalità e la Lotta alla mafia. Il Questore De Matteis: “Un modello anche per altre realtà”

Uno strumento formidabile di raccordo tra la città e le forze di Polizia. L’atto di coraggio di un Comune che accetta di sottoporsi a vigilanza per garantire trasparenza ai cittadini e il pieno rispetto della legalità nei percorsi amministrativi. Un modello che spero venga presto seguito anche da altre realtà”. Così il Questore di Latina Giuseppe De Matteis, ospite d’eccezione alla presentazione ufficiale dell’Osservatorio Comunale per la Legalità e la Lotta alla mafia, tenutasi questa mattina presso la sala Sicurezza del Comune di Formia. Al suo fianco il Sindaco Sandro Bartolomeo, laDelegata alla Legalità Patrizia Menanno e i componenti dell’Osservatorio cui hanno aderito sindacati e associazioni antimafia (Ascom Confcommercio; Associazione contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”; Cgil Latina Dipartimento Legalità; Cgil SPI sud pontino; Cisl Latina; “Cittadini contro le mafie e la corruzione”; Fondazione “Antonino Caponnetto”; Rete Legale Etica; SOS Impresa; USB Formia). Presenti in sala anche i responsabili territoriali delle forze dell’ordine: il Vicequestore Paolo Di Francia, dirigente del Commissariato di Polizia; il Capitano Giovanni De Nuzzo, comandante della Compagnia di Formia dei Carabinieri e il Tenente Colonnello Andrea Bello, comandante del Gruppo di Formia della Guardia di Finanza.
E’ stata l’occasione per presentare finalità, metodologie e programmi dell’Osservatorio. Inizialmente, l’organismo nato dalla volontà del Consiglio Comunale di Formia si concentrerà sulla ricerca ed elaborazione di dati relativi agli insediamenti sul territorio della criminalità organizzata, alla natura ed incidenza della criminalità comune e minorile, ai fenomeni economici e sociali giudicati potenzialmente devianti. Conformemente al dettato del Regolamento istitutivo, l’organismo svolgerà un ruolo di supporto all’Amministrazione comunale, vigilerà su legalità e trasparenza, con riferimento particolare ai settori più delicati e alle attività più esposte al rischio di condizionamenti, come la gestione di appalti, affidamenti e concessioni, la programmazione urbanistica e demografica, il rapporto con il ceto produttivo. Come primo passo, nei prossimi giorni l’Osservatorio procederà con l’audizione dei Dirigenti comunali al fine di comprendere gli indirizzi seguiti nelle varie procedure. Saranno presi a riferimento gli ultimi tre anni. Si acquisiranno dati e informazioni, verranno prodotti report dettagliati per ciascun settore al fine di suggerire “buone pratiche”, anche prendendo a termine di paragone le esperienze virtuose di altri Comuni d’Italia di cui, eventualmente, sarà suggerita l’adozione al Consiglio Comunale. Per quanto di sua competenza, l’Osservatorio si propone di realizzare un controllo costante del territorio e di offrirsi quale interlocutore diretto dei cittadini, punto di riferimento per la raccolta di segnalazioni ed elemento di raccordo strategico con le forze dell’ordine e la magistratura.
Uno strumento utile per esercitare questa funzione è la “Cassetta del Cittadino Perbene”, un’urna attraverso la quale far pervenire, anche in anonimato, segnalazioni e denunce su episodi di illegalità che concernano i settori più disparati: dalla mancata emissione di scontrini fiscali, a reati quali usura ed estorsione, dall’abusivismo edilizio a episodi di bullismo consumati fuori e dentro le scuole. “Sarà posta all’ingresso del Comune – spiega la Delegata Patrizia Menanno – e chiunque potrà usufruirne. L’Osservatorio provvederà ad aprirla periodicamente, vagliando le segnalazioni e la loro ipotetica veridicità. Nel caso, si assumerà la responsabilità di inoltrare le segnalazioni alla magistratura e alle forze dell’ordine. Chiunque si senta leso nei suoi diritti può trovare nell’Osservatorio una valida sponda. Allo stesso tempo, presto forniremo un indirizzo di posta elettronica collegato al blog comunale ‘Il blog della legalità’ dove sarà possibile interagire con l’Osservatorio”.
Alla necessità di realizzare azioni concrete e di rispondere con efficacia alla domanda di sicurezza espressa dai cittadini del territorio, l’Osservatorio abbinerà anche un’intensa ed efficace attività formativa da destinare, prevalentemente, alle nuove generazioni. Iniziative e campagne di educazione saranno rivolte alle scuole con l’obiettivo di promuovere e diffondere i valori della legalità, argine naturale e potente da opporre alla logica della violenza e della sopraffazione
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Questore De Matteis ha chiarito il motivo per cui dell’Osservatorio non fanno parte rappresentanti delle forze dell’ordine. “Si tratta di un organismo utilissimo per raccogliere informazioni e proposte organizzative – ha spiegato nel corso del suo intervento – ma non va in alcun modo equiparato ad una forza di polizia. Con i Carabinieri e la Guardia di Finanza la Polizia si confronta parlando anche di indagini in corso. Questo non può avvenire con chi pubblico ufficiale non è. Parlerò sempre con tutti di ciò che risulta ed è accertato ma mai di ciò su cui sto lavorando”.
Poi si è concentrato sulla geografia criminale e sulle strategie da mettere in campo. “Dobbiamo capire tutti che le mafie hanno da tempo superato il concetto di territorio. Può darsi che in zona non troveremo solo camorra ma anche associazioni diverse provenienti da altri territori. Finora l’unico processo per mafia concluso in provincia di Latina è quello delle inchieste Damasco 1 e 2. Alcuni elementi per configurare il reato di associazione mafiosa sono sempre più difficili da dimostrare. Come l’intimidazione e l’omertà, spesso sostituiti da convenienza e arricchimento. La mia idea è: non andiamo a cercare mafia e camorra a qualsiasi costo. Cerchiamo i fatti e puniamo i colpevoli. Se gestito seriamente, l’Osservatorio può costituire un elemento di grande utilità per arrivare a circoscrivere i fatti e per diffondere tra i cittadini la cultura della legalità”.
Di fronte allo smarrimento che la città ha vissuto dopo l’episodio dell’accoltellamento del giovane in piazza Santa Teresa, il Questore ha dichiarato che “non ci saranno potenziamenti d’organico” perché, in tempo di crisi, “la vera sfida è nella razionalizzazione delle risorse”. In questa logica, ha concluso, “stiamo lavorando col Viminale per portare nel sud pontino una struttura di polizia giudiziaria”.
Del ruolo di garanzia offerto all’Osservatorio ha parlato il Sindaco Sandro Bartolomeo: “I componenti – ha spiegato nel corso del suo intervento – potranno accedere a tutti gli atti del Comune, senza alcuna riserva. Potranno condurre indagini, osservazioni e valutazioni che mettano a fuoco l’esistenza di problemi rilevanti. L’Osservatorio dovrà inoltre stimolare la crescita della cultura della legalità. Abbiamo affrontato in questo periodo una lotta seria alla diffusione del gioco d’azzardo. Ieri ho parlato con il responsabile per le dipendenze (ludopatia, alcol, droga, ecc) dell’Asl di Latina della possibilità di istituire anche a Formia un centro di aiuto. Non ci occuperemo dunque solo di criminalità organizzata ma di tutti quei fattori di ordine culturale che sono a monte di una società sana. Quanto accaduto a Formia con l’accoltellamento del giovane è allarmante perché espressione di una sottocultura che somiglia molto a quella espressa dalle aree ad alta densità criminale. Il nostro compito di amministratori è anche quello di seguire l’evoluzione culturale di questa città, aprendola ad una dimensione di dialogo e confronto. Investiremo su biblioteche, ludoteche e scuole. Cercheremo di essere sempre vicini alle famiglie in difficoltà e lotteremo perché gli spazi pubblici non siano territorio di pochi. A questo fine, abbiamo riaperto l’Officina Culturale in Piazza Santa Teresa, chiusa inspiegabilmente negli scorsi. Vogliamo che la parte sana di Formia, che è la maggioranza, prevalga su queste forme di violenza. Dobbiamo solo lavorare – conclude – e dimostrare che le Istituzioni sono più forti delle mafie”.