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Fondi. Sulla via di Damasco…? Sta cambiando qualcosa??? Francamente non ci pare!

“Finalmente, forse, qualcosa di nuovo!

Prendiamo atto con soddisfazione di quanto affermato dal sindaco di Fondi in merito alle recenti e brillanti azioni di contrasto alle mafie portate a termine nei giorni scorsi dalle forze dell’ordine.

Riscontriamo positivamente la folgorazione su viale Piemonte del sindaco il quale ha sconfessato le posizioni del centrodestra fondano avute sino ad oggi che andavano invece affrontate con senso istituzionale ed unitario da parte di tutte le forze politiche.

Sapere oggi che il nostro mercato ortofrutticolo è nuovamente al centro delle cronache nazionali per infiltrazioni mafiose di noti criminali, che hanno acquisito il monopolio dei trasporti su gomma, condizionandone la libera concorrenza e utilizzato la piattaforma di Fondi per traffici di armi, deve necessariamente indurci a stare in guardia per tenere alto il nome e l’onorabilità del nostro territorio e del nostro mercato ortofrutticolo.

Tuttavia, pur apprezzando l’approccio istituzionale del sindaco sui recenti fatti di cronaca, non possiamo non evidenziare la contraddittorietà della sua posizione rispetto ad eventi simili che fino a pochi mesi or sono lo vedevano spregiudicatamente negazionista, con il dito puntato contro chi aveva posizioni che lui stesso oggi assume nei confronti delle forze dell’ordine.

Sorprende che De Meo, dopo aver negato per anni la presenza di infiltrazioni malavitose al MOF, ora scopra la necessità di rafforzare il controllo sul territorio e nell’area commerciale di viale Piemonte.

Quando eravamo noi ad affermare certe cose eravamo tacciati di allarmismo; ora è il sindaco stesso a convenire sulle nostre posizioni.

Non riusciamo ancora a dimenticare le parole di scherno con cui fu pubblicamente trattato il Prefetto di Latina, Bruno Frattasi.

E’ facile elargire ora parole di plauso alle forze dell’ordine e spendere belle frasi in difesa dell’onorabilità del MOF e dei Fondani, salvo non fare poi nulla a difesa del territorio. Ed è altrettanto facile chiedere un ulteriore presidio di P. S. all’interno del MOF, scaricando le proprie responsabilità istituzionali su altri. Responsabilità che avrebbero dovuto vedere il comune di Fondi, costituirsi parte civile nei processi relativi tra l’altro alle infiltrazioni nel MOF.

Abbiamo parlato lungamente di mele marce da sradicare a tutela dei tanti operatori onesti del MOF, ma all’epoca De Meo e i suoi avevano l’ordine di scuderia di strumentalizzare le nostre dichiarazioni, facendole passare per un attacco ai commercianti fondani.

È opportuno anche stigmatizzare l’attuale, assordante silenzio del Presidente della Provincia di Latina e del senatore Claudio Fazzone i cui interventi su temi così scottanti e fondamentali per il nostro territorio, sono stati sempre e solo improntati a delegittimare i rappresentanti istituzionali. Lo stesso silenzio che li ha visti assenti quando, l’associazione Libera è stata vittima di un attentato intimidatorio nel Villaggio della Legalità di Borgo Sabotino. Silenzioso ed assente anche alla manifestazione antimafia di solidarietà a Libera svoltasi lungo le strade di Latina nei giorni successivi all’attentato.

Ci auguriamo che, almeno a livello comunale, sia cambiata la stagione del negazionismo e che tutti insieme si possa far fronte comune contro le infiltrazioni malavitose.

Solo così potremo veramente continuare a camminare a testa alta, convinti di aver fatto tutto il possibile e fieri di amministrare questa città, rendendo giustizia a tutti i nostri concittadini che hanno da sempre contribuito onestamente ad un vero e sano sviluppo del territorio.

Vincenzo Rocco Trani, Maria Civita Paparello, Luigi De Luca, Giancarlo Di Manno, Claudio Padula”

P. S. Una nostra chiosa, dopo il comuinicato dei consiglieri di opposizione.

Conserviamo gelosamente le foto che ritraggono taluni amministratori di Fondi – fra i quali l’attuale Sindaco, allora Assessore all’Urbanistica, – della vecchia amministrazione sotto il palco durante la grande manifestazione antimafia a Fondi mentre parlava, fra gli altri, il Segretario dell’Associazione Caponnetto. Furono momenti veramente drammatici durante i quali l’intervento delle forze dell’ordine evitò il peggio. Non è nostro costume andare in giro ad avvelenare i pozzi in quanto ci riteniamo abbastanza ricchi di senso dello Stato di diritto e delle istituzioni, ma chi, come chi scrive “viene da lontano” come si dice in gergo e può vantare lunghissime esperienze e conoscenze nella vita pubblica, sa molto bene che… a pensar male si fa peccato ma ci azzecca sempre…

Comunque, da cristiano qual’è l’autore di questa chiosa, la speranza non deve far mai difetto. Purché, però, le conversioni siano sincere e definitive perché non bastano una dichiarazione od una visita a Pollica o a Borgo Sabotino per far dimenticare un passato che ha leso e sta ledendo l’immagine di Fondi nel Paese e, forse, anche in Europa..

L’andamento del processo “Damasco” in corso ed il comportamento di taluni testimoni, fra i quiali addirittura un poliziotto del Commissariato di Fondi, , apparsi al PM della DDA Palaia reticenti perché spaventati, lasciano sospettare che a Fondi il cammino per la conquista di spazi di vivibilità civile e democratica sia ancora molto, ma molto, molto lungo. (comunque sull’efficienza dell’apparato investigativo locale abbiamo in corso alcune verifiche ed alcuni interventi).

Ad ogni buon fine, la tipologia del nostro impegno di un’antimafia militante e sul campo e la lunga esperienza e le conoscenze acquisite ci mettono nelle condizioni di apprendere e leggere, forse meglio e più che altri, fatti e comportamenti anche apparentemente non eccessivamente significativi, non trascurando mai, però, il “quadro” generale nel quale essi si collocano.