Cerca

“Fa una vita troppo mondana” La scorta si ribella al magistrato

La Stampa, Venerdì 3 Giugno 2016

“Fa una vita troppo mondana” La scorta si ribella al magistrato
Genova, il pm è sotto protezione dopo le minacce delle cosche. Ma gli agenti lamentano le eccessive ore di straordinario notturno

tommaso fregatti – marco grasso

L’incontro risale a quasi tre anni fa, in un luogo segreto. Il magistrato, venuto fin qui per raccogliere informazioni da un pentito, non sa che quelle rivelazioni riguardano anche lui: «Dottore, la sua vita è in pericolo. C’è già una sentenza sulla sua testa». Da allora, era il 21 agosto 2013, Giovanni Arena, il pm della Dda genovese che ha sgominato la ’ndrangheta del Ponente ligure, vive sotto scorta.

Chi conosce il protagonista della vicenda, tuttavia, sa che questa condanna non gli ha impedito di dedicarsi alle sue numerose passioni: la corsa, il poligono, i cavalli, i balli latinoamericani.

Di più: difendere il proprio stile di vita può essere una risposta alle intimidazioni. Ma questa scelta ha creato un progressivo malumore negli uomini della scorta, che da tempo lamentano l’eccessivo ricorso agli straordinari notturni. Il tema è stato dibattuto nel corso di una riservatissima riunione a cui hanno partecipato nei giorni scorsi il questore, il prefetto e il procuratore generale di Genova. E sarà oggetto di un secondo chiarimento richiesto dai sindacati la settimana prossima. Oggetto delle due riunioni: le lagnanze dei poliziotti. Che alle troppe ore lavorate aggiungono la difficoltà di garantire l’incolumità del protetto in contesti mondani.

Una precisazione: la questione è tutt’altro che banale, come dimostra il dibattito di questi giorni sui dieci anni di (non) vita sotto protezione di Roberto Saviano. Lo Stato gestisce la sicurezza personale di centinaia di persone che, per varie ragioni e vario livello, sono minacciate dalle mafie. Chi stabilisce cosa può o non può fare chi vive sotto scorta? E ancora: è giusto rivedere i propri spostamenti, per non gravare sui propri angeli custodi, oppure, al contrario, difendere ciò che si ama fare è il modo migliore per rispondere a questo genere di minacce?

Va detto anche che i grandi temi vanno poi calati nella quotidianità, e se non banalizzati almeno concretizzati. Sotto traccia è in corso anche una rivendicazione sindacale. Le scorte, a Genova, sono organizzate sul principio generale del cosiddetto “doppio turno”: gli agenti possono lavorare dalle 8 alle 20 senza marcare un’ora di straordinario, perché i sindacati di polizia hanno siglato un accordo che consente loro di recuperare l’intera giornata successiva. I mal di pancia sono il tentativo di rosicchiare qualcosa in più?

Al momento il vertice a cui hanno presenziato le massime autorità di pubblica sicurezza cittadine si è concluso con l’esposizione del problema e un invito a trovare una mediazione. Il diretto interessato, al momento, rimanda qualsiasi dichiarazione, non avendo ricevuto «comunicazioni formali». Tuttavia è difficile capire quali saranno le evoluzioni, anche perché non esiste in alcun codice una norma che disciplini l’equilibrio tra le inchieste e le serate di salsa.