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Ex Banda della Magliana, ex NAR, camorra: tutti insieme per traffici sporchi che coinvolgono anche Roma, Ostia e Fiumicino

Droga, 36 arresti a Roma: duro colpo a boss Fasciani

Roma, 10 dic – Sono 36 le ordinanze di custodia cautelare compiute nelle prime ore della mattinata dai carabinieri del Comando provinciale di Roma guidati dal generale Antonio Tomassone, nell’ambito di una importante operazione antidroga che ha visto impegnati 250 carabinieri, 60 mezzi, due unità cinofile e un elicottero, che hanno smantellato una organizzazione legata al boss del litorale romano, Carmine Fasciani, ex componente della Banda della Magliana con importanti legami con lo storico clan camorristico della famiglia Senese e ora detenuto nel carcere di Secondigliano. Le indagini, in corso dal 2008, hanno riguardato due filoni di inchiesta: il primo riguardante Danilo Zunnui ed il suo gruppo criminale operante nella zona di Cinecittà e il secondo legato al Fasciani. Il punto di incontro tra i due filoni di indagine era costituito da un personaggio di origine bulgara, tale Kiril Kirkov, ritenuto il canale di approvvigionamento della droga per entrambe le organizzazioni. Questi, inoltre, aveva importanti legami con un ex terrorista dei Nar, Alberto Piccari, già conosciuto agli inquirenti per un traffico di armi proveniente dai paesi dell’Est europeo. L’operazione ha visto il sequestro di immobili e società per il valore di 15 milioni di euro, tra i quali il famoso stabilimento balneare di Ostia, il Village, il ristorante “La Brasa” di Fiumicino, e sei appartamenti. I 36 arresti, 31 italiani, quattro spagnoli e un bulgaro, richiesti dai pm Giancarlo Capaldo e Rodolfo Maria Sabelli, sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti, prevalentemente hashish e cocaina.
Nei confronti di altre 26 persone, indagate a piede libero, sono state eseguite inoltre delle perquisizioni domiciliari, nel corso delle quali, ad ulteriore riscontro delle attività illecite poste in essere dagli indagati, i militari ne hanno arrestati quattro per detenzione di sostanze stupefacenti di cui uno anche per ricettazione e detenzione di armi. L’hashish giungeva dalla Spagna e dall’Olanda, mentre la cocaina sudamericana giungeva dall’Argentina grazie ad una “falla” nell’aeroporto Ezeiza di Buenos Aires. Le indagini per la prima volta in Italia hanno visto l’impiego di un nuovo strumento giuridico, l'”interposta persona”, cioè l’utilizzo di un collaboratore di giustizia in funzione di infiltrato. Questi ha fornito importanti informazioni sui meccanismi e gli accordi criminali che permettevano l’ingresso in Italia di ingenti quantità di droga permettendo agli investigatori di arrivare al blitz di questa mattina. Le indagini sono partite da una serie di sequestri per un totale di 3500 chili di hashish e cocaina pronti ad entrare nel mercato dello spaccio romano. Personaggio chiave dell’organizzazione era Silvia Franca Bartoli, moglie di Fasciani, che insieme al factotum Nicola Di Mauro aveva allestito a Ostia una base operativa per ricevere, “lavorare” e smistare la droga in tutta la Capitale. Le indagini sono attualmente in corso ed è possibile che nelle prossime ore, a seguito delle indagini patrimoniali condotte dai militari dell’Arma, vengano compiuti nuovi sequestri di proprietà e immobili riconducibili alle organizzazioni di Fasciani e Zunnui.

(Tratto da Il Velino)