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Ennesimo sequestro di beni sospetti in provincia di Frosinone. Ma tutte queste società pagavano le tasse?

Ennesimo sequestro di beni in provincia di Frosinone. Ci chiediamo, data per scontata la presunzione di innocenza penale fino a sentenza definitiva, ma tutti questi caroselli di società pagavano e pagano le tasse? E’ sempre tutto in regola con l’Agenzia delle Entrate e con Equitalia? Gli inquirenti indagano su questo? Ci piacerebbe avere delle risposte.
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600 mila euro dei Casalesi

Operazione della Dia di Napoli nei confronti di un prestanome di Aladino Saidi, organico a un sodalizio camorristico che fa capo a Gennaro De Angelis, originario di Casal di Principe ma trasferitosi negli anni Settanta nel basso Lazio

Sequestro di beni per un valore di oltre 600mila euro ai referenti del clan dei Casalesi nel basso Lazio. Il decreto di sequestro di beni, è stato eseguito dalla Dia di Napoli, su richiesta della Dda di Roma, nei confronti di Stefano Mammone, ritenuto prestanome di Aladino Saidi, 33 anni, entrambi di Sora (Frosinone).

Saidi, secondo quanto accertato dagli inquirenti, è ritenuto organico al sodalizio camorristico “deangelisiano”, gruppo che fa capo a Gennaro De Angelis, di Casal di Principe ma dagli anni Settanta nel basso Lazio, punto di riferimento del clan dei Casalesi e che ha formato un proprio e indipendente gruppo criminale specializzato in estorsioni, truffe, riciclaggio e ricettazione.

Il provvedimento di sequestro è stato adottato sulla base di ulteriori risultanze delle attività investigative sviluppate dal Centro Operativo della Dia di Napoli nell’ambito dell’operazione denominata “Verde bottiglia”, che lo scorso mese di marzo aveva consentito di sequestrare un ingente patrimonio del valore di 100 milioni di euro riconducibile a diverse persone, fa cui a Saidi oltre che allo stesso De Angelis.

Sequestrato l’intero patrimonio, le quote societarie della “Financial Motor Group s. a. s. di Mammone Stefano & C.”, con sede legale a Ceccano (Frosinone) e con una unità locale a Sora, attiva nel settore della compravendita di auto nuove ed usate, che vanta un parco auto di notevole valore commerciale, risultata essere il “contenitore” entro cui sono confluiti gli ingenti proventi delle attività svolte da Saidi. La Dia partenopea ha sottoposto a sequestro anche le disponibilità finanziarie esistenti sui vari conti correnti della società.

(Tratto da Repubblica)