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Ed ora a Formia si passa alle pallottole al poliziotto.Sempre più grave la situazione in provincia di Latina.Dalle minacce ai giudici del Tribunale di Latina Ianziti ed Aielli si passa ora alle pallottole al poliziotto del Commissariato di Formia ed altro ancora sul quale stiamo lavorando.La camorra e le altre mafie alzano il tiro in provincia di Latina.Emerge sempre di più la necessità di adeguare gli strumenti di contrasto.Più gente preparata,più intelligence e meno chiacchiere.

Non lo vogliono capire i vertici degli apparati di sicurezza centrali.I Comandi Generali dei Carabinieri ,della Guardia di Finanza ed il Capo della Polizia quando si parla  della provincia di Latina debbono cominciare a convincersi del fatto che non si parla di una provincia dove si va a fare la villeggiatura ma di un territorio di fuoco non a caso definito “provincia di Casale”.
Ed in “provincia di Casale” non c’é bisogno di gente non attrezzata adeguatamente sul piano dell’esperienza,ma,al contrario,di persone che sono consapevoli della situazione e che sappiano come affrontarla.
Anche noi non possiamo continuare a pensare che,vista la regolarità delle carte,tutto sia a posto.
C’é dell’altro a cui pensare,dall’inadeguatezza dell’impianto di prevenzione e repressione,alla dislocazione delle forze in campo,alle capacità professionali di ogni singolo operatore,alla corruzione imperante diventata sistema,alle collusioni di taluni con la criminalità.
A noi delle carte non ci frega un c….. perché le carte sono quasi sempre a posto.
A noi interessano i problemi,quelli veri,quelli grandi,quelli che toccano il “sistema”.dai Prefetti che non assolvono ai loro doveri in materia di prevenzione antimafia,alle forze dell’ordine che anzichè fare indagini sui patrimoni sospetti  corrono dietro,per fare numeri ,allo scontrino,allo spacciatore o al ladro di biciclette,ai motivi per i quali inchieste come la “Formia Connection” e le “Damasco” di Fondi si sono chiuse come tutti sanno,all’albagia dei mafiosi che,certi di un sistema di impunità,minacciano magistrati e poliziotti,a cos’é che blocca il processo di consapevolezza della gravità della situazione.
Scusateci,ma qua,se continua così,ci vedremo costretti a diventare volgari e cattivi.
Un’associazione  come la Caponnetto non può assolutamente tollerare ,restando a braccia conserte aspettando una fine infausta,che arrivino pallottole ai poliziotti puliti ,minacce ai giudici,o che  sui tavoli  di qualche nostro amico compaiano  frasi  minacciose.
Qua si sta in mare aperto,in acque agitate peraltro e non si può continuare a pensare che ……………..tutto va bene,madama la marchesa!!!!!
Sveglia!!!!!!!!!!!