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Ecco cosa succede a Ventotene. Ora basta. Intervenga il Capo dello Stato o, altrimenti, portiamo il caso in Parlamento

UNA VISITA ANNUNCIATA
(Manifesta incompetenza)

Ore 11, 30 circa del giorno 24 settembre 2009, si sono presentati nel negozio più frequentato dell’isola di Ventotene, panificio Aiello, tre sott’ufficiali dell’Arma in borghese, accompagnati da altri cinque impiegati, tutti appartenenti all’Ispettorato del Lavoro di Latina. Una procedura che si ripete abitualmente, dimentichi di ciò che avviene tutt’intorno, nel resto del territorio. Una procedura, a dir poco, assurda che rivela assoluta incompetenza professionale nella stesura del piano operativo. Prescindendo dall’eventuale avvertimento diramato dalla solita talpa dell’Ispettorato che avverte sempre con molto anticipo, non si compiono queste operazioni a fine stagione, quando tutto è quasi fermo e la maggior parte di coloro che lavorano in nero sono andati in vacanza, tralasciando, forse volutamente, mesi caldi come luglio e agosto, probabilmente per non recare disturbo alle varie personalità civili, militari ed altro che soggiornano per un meritato riposo! Non ci si reca, sempre, nel solito negozio, dalla regolarità risaputa, mentre in aperta campagna, apparentemente deserta, proliferano cantieri sotterranei o camuffati, indisturbati e alacri. Recarsi in questo negozio equivale a suonare l’allarme e mettere in guardia tutto il territorio e coloro che navigano nell’illegalità. Un professionista dell’Arma o chi dirige queste operazioni, in special modo, l’Ispettorato del Lavoro, non dovrebbe manifestarsi alla pari di un novellino alle prime armi, altrimenti si costringe il cittadino a chiedersi: come ha potuto meritare tale dirigenza?

Se avessero iniziato l’operazione dalle varie estremità dell’isola, proprio quelle che sembrano desolate e disabitate, avrebbero riempito il carniere come un cacciatore fortunato, lavoro nero e datori in difetto, clandestini irregolari e abusivismo edilizio. Non credo ci voglia una mente eccelsa per una programmazione veloce e razionale, basterebbe fermare tutti gl’immigrati, controllare i loro permessi, ma soprattutto presso chi lavorano e verificare l’eventuale regolarità o non. Non si è disposti a credere nell’impossibilità di tale procedura, ritenuta efficacissima. Il Comandante della stazione Carabinieri aveva iniziato lodevolmente il suo lavoro, con profes-sionalità e zelanteria, di punto in bianco si è fermato, uno stop sospetto che legittima l’ipotesi di una pressione anomala e anticostituzionale in netto contrasto con dichiarazioni di personalità politiche e persino del Presidente della Repubblica che sollecita giusta applicazione della Costituzione, applaudito nelle dichiarazioni ma contrastato nelle azioni, un bell’esempio di civiltà nazionale, politica e sociale, teso esclusivamente a danneggiare il cittadino nelle sue aspirazioni di legalità e giustizia.