Mafia e politica, lo sfogo del prefetto Sodano: “Lo Stato stava dall’altra parte”
Il prefetto Sodano oggi è in pensione, è gravemente ammalato, ha perduto la possibilità di muoversi e di parlare, scrive usando un particolare computer che utilizza muovendo gli occhi sulle lettere, una gran fatica alla quale continua a non tirarsi indietro. Ricorda che in quella sua “battaglia”, non si trovò vicino proprio lo Stato: “Provate a immaginare a dover vivere in un paese in cui si è privati della libertà e dei diritti legittimi, io non ci sono riuscito…”. Il bravoVauro in una vignetta ha immortalato la sua storia, “un servitore dello Stato che lo Stato ha saputo far piangere”. “Ho analizzato le batoste subite, l’isolamento nei momenti critici da parte di chi per logica di potere non mi ha supportato e fu allora che compresi che lo Stato non sempre stava dalla parte dello Stato” (leggi il testo integrale della lettera di Sodano).