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E vai! Non se ne può più. E non c’é più alcuna differenza…

PATTI (MESSINA) – Il Gup del tribunale di Patti (Messina), Maria Giuseppa Scolaro, ha rinviato a giudizio 93 persone imputate di falso in atto pubblico, voto di scambio e truffa ai danni dello Stato, nell’ambito dell’operazione “Fake” della polizia di Patti, del 7 marzo 2011. Tra i rinviati a giudizio c’è Maria Tindara Gullo, deputato nazionale del Pd (vicina al parlamentare Francantonio Genovese, recentemente arrestato per un’inchiesta sui fondi della formazione professionale), imputata di falso ideologico per cambio di residenza. Maria Tindara Gullo è figlia dell’ex vicesindaco di Patti, Francesco, anche lui rinviato a giudizio, e cugina di Luigi Gullo, che nel 2011 era candidato a sindaco di Patti e che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Tra gli altri che dovranno affrontare il processo, l’ex vice comandante della polizia municipale Carmelo Lembo, gli ex consiglieri comunali Alessio Arlotta e Nicola Campana, l’imprenditore Carmelo Campana, i consiglieri comunali Domenico Pontillo, Filippo Tripoli e Pasqualino La Macchia, l’imprenditore Michele Cappadona, e il geometra Raffaele Aliberto, ritenuti facenti parte di un’associazione per la commissione di reati di falso in atto pubblico e in materia elettorale, al fine di consentire la raccolta di voti per sostenere la candidatura a sindaco di Luigi Gullo. Cinque imputati (Giovanni Franchina, Daniela Tumeo, Maria Alessandra Tumeo, Katia Marabello e Michela La Cauza) sono stati prosciolti con la formula “perché il fatto non sussiste

(Tratto da LiveSicilia)