Cerca

E’ sempre più intreccio fra politica e camorra.

Orta di Atella

Orta di Atella
Orta di Atella – La longa manus della camorra su appalti e atti interni, il Prefetto Antonio Contarino mette sotto torchio dipendenti e politici. Trema il palazzo sotto i colpi dell’Antimafia, è caccia ai colletti “sporchi”. Un azione a 360°, quella della Commissione d’Accesso che ha portato ad acquisire centinaia di atti. Si va dal Piano Regolatore Generale, ai Piani particolareggiati (PUA) e le norme tecniche di attuazione. Permessi a costruire e in sanatoria che partono dal 2010, mandati di pagamento a qualunque titolo, tutte le delibere di Consiglio Comunale per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e quelle di Giunta, i cottimi fiduciari e lavori in economia anche quelli sotto soglia, le autorizzazioni rilasciate dallo sportello SUAP, l’elenco delle imprese di fiducia, le società in house, gli incarichi di staff, i contributi erogati ad associazioni e persone fisiche. Intrecci loschi, affari e politici collusi, sarebbe questo il quadro che starebbe emergendo dalle azioni messe in campo dal Prefetto Contarino e dalla sua squadra di 007. La commissione starebbe analizzano l’eventuale scambio elettorale politico-mafioso, l’elevato numero di procedimenti d’indagine a carico di una perversa strategia politico-economico-criminale che ha fatto sì che la cosa si affrontasse in modo contingente col metodo dell’urgenza dove sarebbe scaturito “una sorta di specializzazione della criminalità organizzata campana” al punto che “oggi può in generale affermarsi che l’Economia pubblica veste i panni della camorra”. Il tutto prosegue dopo che la polizia di Aversa ha arrestato l’ex sindaco di Gricignano D’Aversa, Andrea Lettieri, l’ex sindaco di Orta d’Atella, Angelo Brancaccio, e l’imprenditore Sergio Orsi, fratello di Michele, ucciso dall’ala stragista del clan dei Casalesi capeggiata da Giuseppe Setola. Le accuse ipotizzate dai pm della Dda di Napoli D’Alessio e Milita sono concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione aggravata e turbata liberta’ degli incanti. L’inchiesta della procura antimafia di Napoli che ha portato stamattina all’arresto dei due ex sindaci e dell’imprenditore riguarda la vicenda della Gmc (Gricignano Multiservizi) societa’ a prevalente capitale pubblico creata nel 2003 dal Comune di Gricignano con i fratelli Orsi. La società ha gestito per alcuni anni la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nei comuni casertani di Gricignano d’Aversa, Orta d’Atella e Grazzanise. L’attività investigativa si e’ avvalsa delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Sarebbe stato di 350mila euro il prezzo della corruzione dell’ex sindaco di Orta d’Atella, Angelo Brancaccio. Soldi ricevuti dai fratelli imprenditori Sergio e Michele Orsi. La circostanza emergerebbe dalle indagini eseguite dagli investigatori. Il pagamento sarebbe avvenuto attraverso conti svizzeri. Sarebbero invece almeno cinque le elezioni che i fratelli Sergio e Michele Orsi, imprenditori collusi con il clan dei Casalesi, avrebbero sostenuto con finanziamenti e assunzioni nelle proprie aziende, al fine di creare le due società miste Eco4 e Gmc con soggetti pubblici come il Consorzio rifiuti Ce4 e il Comune di Gricignano. Ne parla Michele Orsi nell’interrogatorio reso alla Dda di Napoli il 19 giugno del 2007, poco meno di un anno prima del suo omicidio ad opera del gruppo Setola (primo giugno 2008). Negli ultimi anni la coscienza dei cittadini è parsa assopirsi da un certo torpore. Certo, non basta parlare. E spesso anche parlare diventa difficile, laddove la criminalità allunga pericolosamente i suoi tentacoli. Non è facile vivere da queste parti: o ci si piega alle leggi della camorra o si combatte. Depredati dalle estorsioni, offesi dalle prepotenze. Uno strano torpore inghiotte tutto appena è sera, quando le strade si popolano di brutti loschi.

Giuseppe Bianco