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Processo Mills, rinvio con ‘paletti’ al legittimo impedimento

I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano accolgono l’istanza di Silvio Berlusconi assente per legittimo impedimento, rinviando il processo per la presunta corruzione di Mills al 15 gennaio, ma nell’ordinanza spiegano che “solo la riunione de consiglio dei ministri costituisce impedimento assoluto” e non la cerimonia sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria

E’ legittimo impedimento la partecipazione al Consiglio dei Ministri, non lo è la presenza alla cerimonia inaugurale di un tratto dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Il nuovo collegio di giudici, riunito per la prima volta dopo l’astensione di quello guidato da Nicoletta Gandus, fissa i ‘paletti’ del legittimo impedimento nel processo in cui Silvio Berlusconi è imputato per aver “comprato” con 600mila euro due testimonianze dell’avvocato inglese David Mills.

Niccolò Ghedini, uno dei legali del premier, dopo la fine dell’udienza spiega: “Non considerare impegno istituzionale l’inaugurazione della galleria di un’opera importante è una grave intromissione della magistratura nell’attività di governo”. Comunque dopo un paio di battibecchi in aula tra i difensori di Berlusconi e il pm Fabio De Pasquale e l’invito del presidente Francesca Vitale “a non parlare tutti insieme perchè se no non si capisce niente”, è stato trovato l’accordo sul calendario delle udienze.

Si riprenderà il 15 gennaio e Berlusconi sarà in aula, dice Ghedini, “a meno che non siano in programma questioni procedurali che interessano più l’avvocato che l’imputato”. Poi sono state fissate altre tappe, 29 e 30 gennaio, 13 e 27 febbraio. Il pm aveva proposto di tornare tutti in aula già domani “perchè se non si fa un processo celere l’unico sbocco è la prescrizione”. Il collegio rilevava l’impossibilità di praticare tale soluzione “anche per problemi di cancelleria”. Il presidente Vitale aggiungeva: “Io sono impegnata in 5 collegi contemporaneamente”.
Ghedini: “Anche noi vogliamo un processo celere, nella speranza che siano rispettate le nostre richieste di prova disattese dal vecchio collegio. In un processo regolare Berlusconi sarà assolto”.

In aula dal pm era arrivata una punzecchiatura: “Spero che per le udienze fissate non vi siano altri legittimi impedimenti”. Niccolò Ghedini e Piero Longo avevano replicato alzando la voce.
Il presidente rilevava che la discussione sul futuro era assolutamente inutile. Del resto il collegio con l’ordinanza la cui elaborazione richiedeva oltre un’ora ha cercato di fissare dei paletti ben precisi su che cosa sarà considerato legittimo impedimento e che cosa no. Poi è chiaro a tutti che verificare gli impegni di un capo del governo non è facile per nessuno. I giudici hanno mediato tra il pm che lamentava il mancato spostamento ad altra data del consiglio dei ministri e i difensori che cercavano di far ritenere impegno assoluto anche la visione della caduta del diaframma sull’autostrada.

Non sarà semplice arrivare alla fine di questo processo. Sulle prove da ammettere sarà battaglia dura, a cominciare dalle rogatorie internazionali. La difesa si opporrà a ritenere validi gli atti compiuti nel processo Mills dopo lo stralcio della sua posizione. Anche se Piero Longo rileva: “In sette o otto mesi si può anche tentare di arrivare a sentenza”. Ghedini: “La nostra disponibilità c’è, perchè consentiamo la celebrazione di udienze nonostante Berlusconi abbia impegni fino al 13 febbraio”.

(Tratto da AprileOnline)