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Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur

Bisogna intervenire PRIMA, non DOPO.

Prima che le mafie si insedino su un territorio e se ne impossessino, non DOPO.

Dopo è troppo tardi.

La nostra Associazione si caratterizza da tante altre proprio per questo suo modo di fare antimafia.

Il limitarsi a raccontare quanto già è AVVENUTO significa, sì, contribuire ad informare la gente, a sensibilizzarla, MA NON BASTA.

Oggi le mafie sono inserite negli apparati dello Stato, nell’alta burocrazia, nelle professioni, nei partiti politici, nelle stesse forze dell’ordine e, talvolta, anche fra i magistrati.

E, poi, nel Parlamento, pieno di gente condannata per reati gravissimi, corruzione, reati associativi e quant’altro, nei governi.

Molta gente ci domanda: ”cosa posso fare io se voglio combattere seriamente le mafie”?

Il nostro modo di fare antimafia ci porta a guardarci sempre intorno, a quello che succede vicino a noi:

un insediamento anagrafico, un investimento immobiliare, un’approvazione di una variante urbanistica da parte dell’amministrazione comunale, il rilascio di una licenza o di una concessione edilizia, una compravendita di terreni o di immobili, una costruzione di un edificio, l’apertura di un supermercato.

Cerchiamo sempre di scoprire “chi” sono gli attori di queste operazioni.

Quelli “veri” perché il più delle volte ci troviamo di fronte a delle “teste” di legno” che fanno da copertura ai mafiosi.

Gente “pulita”, con la fedina penale non macchiata, dietro la quale ci sono i criminali.

Ciò è possibile se si fa una ricerca presso le Camere di Commercio chiedendo –lo possono fare tutti i cittadini pagando una modica somma – le “visure” camerali.

Mentre scriviamo apprendiamo la notizia dello scioglimento per mafia dell’Amministrazione comunale di Ventimiglia.

E’ l’ennesima amministrazione pubblica accusata di collusione con le mafie.

L’ennesima prova della collusione delle mafie con tanta parte della politica e delle istituzioni.

In questo periodo stiamo seguendo con particolare attenzione, fra le altre cose, quanto sta avvenendo nei Porti della nostra regione, a nord come a sud del Lazio, a Civitavecchia, a Gaeta ed a Formia, territori ormai infestati dalle mafie di tutti i colori, italiane e straniere, militari e politiche.

Abbiamo il sospetto che ci siano delle presenze alquanto inquietanti.

Il compito di un’Associazione seria è quello di segnalare, ovviamente in maniera informale non avendo noi la possibilità di avere gli strumenti necessari, a chi di dovere tali sospetti in modo da dare agli organi investigativi istituzionali l’input per gli opportuni approfondimenti.

La pista investigativa.

Bisogna avere chiare le idee su quello che è necessario fare per combattere seriamente le mafie.

Magistratura e forze dell’ordine, sempre più contrastate ed umiliate da vasti ambienti politici corrotti e mafiosi, possono intervenire DOPO, dopo, cioè, che i reati sono stati compiuti.

Non PRIMA che essi siano stati compiuti.

E’, pertanto, necessario che siano i cittadini onesti che si facciano carico di questa incombenza: scoprire e denunciare i mafiosi PRIMA che succedano i fatti.

Questo è il nostro compito.

Questo è quello che facciamo e dobbiamo sempre più fare.

Questo è quello che debbono fare tutte le persone perbene, aiutandoci e facendo in modo di creare una rete che ci consenta di essere “sentinelle” su tutti i territori del Lazio.

Associazione A. Caponnetto

www. comitato-antimafia-lt. org