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Dopo le iniziative dell’Autorità Giudiziaria della Capitale nei confronti di due magistrati campani – un GIP del Tribunale napoletano e un Procuratore di Torre Annunziata-, l’Associazione Caponnetto esprime vivissime preoccupazioni e chiede di fare chiarezza fino in fondo

In una settimana o poco più si sono verificati in Campania due fatti che hanno interessato due magistrati il cui operato è ora al vaglio dei loro colleghi romani deputati alla verifica della correttezza degli atti dell’Autorità Giudiziaria di quella regione:
la perquisizione degli uffici e dell’abitazione di un GIP del Tribunale partenopeo e l’attivazione di una procedura di accusa nei confronti di un PM di quello di Torre Annunziata.
Noi siamo dei garantisti e non ci azzardiamo a formulare giudizi di sorta se non dopo una sentenza definitiva.
Ci auguriamo, nell’interesse della Magistratura e del Paese, che essi siano in grado di dimostrare la loro innocenza.
Ma, al contempo, non possiamo non manifestare le nostre più vive preoccupazioni per le ricadute che tali notizie potrebbero determinare nell’opinione pubblica con il conseguente danneggiamento dell’immagine e dell’autorevolezza dell’Istituzione e dello Stato di diritto.
La Magistratura, rimasta ormai nel Paese l’unico baluardo a difesa della legalità e della Giustizia, in regioni, come la Campania, infestate dall’illegalità e dal crimine, svolge un ruolo prezioso ed insostituibile.
Qualunque atto eventualmente illegale – anche se sia una singola persona a rendersene autrice – potrebbe arrecare grave nocumento al ruolo della Magistratura della Campania.
Ci auguriamo che i competenti Giudici romani vogliano al più presto fare chiarezza fino in fondo su questi due “casi” e su eventuali altri che dovessero ravvisarsi nel corso delle indagini o nel futuro.