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DEA: maxi retata negli USA, arrestati 250 narcos del cartello CJNG

DEA: maxi retata negli USA, arrestati 250 narcos del cartello CJNG

Tutt’ora un fantasma “El Mencho”, capo dei Jalisco-Nueva Generación, ricercato numero uno della DEA

di AMDuemila

250 arresti, 20 tonnellate di droga (di cui 15 di metanfetamina) e 22 milioni di dollari sequestrati, con l’impiego di un plotone di agenti in tenuta da combattimento. E’ questa la dimensione “monstre” della maxi-retata di mercoledì della DEA (Drug Enforcement Administration) contro il cartello messicano di Jalisco-Nueva Generación (CJNG) negli Stati Uniti, diventato il nemico numero uno dell’agenzia federale americana. L’operazione, denominata “Project Phyton”, è solo l’ultima di una lunga serie che da settembre ha portato all’arresto di più di 700 membri affiliati al CJNG.
L’operazione “Phyton”, hanno spiegato il capo della DEAUttham Dhillon, e il procuratore di Washington, Brain Benczkowski, è quello di arrivare a smantellare per intero il cartello, considerato dagli Usa una delle cinque organizzazioni criminali più pericolose al mondo.
Ma all’appello manca ancora la “testa del serpente”: Nemesio Oseguera Cervantes, detto “El Mencho”, il capo dei Jalisco-Nueva Generación. E’ lui il nuovo signore della droga in Messico dopo l’arresto di Joaquin El Chapo Guzmàn (detenuto in un carcere di massima sicurezza nel Colorado). Per la sua cattura Washington è disposta a sborsare una ricompensa da 10 milioni di dollari a chiunque sia in grado di fornire informazioni utili, come si legge su alcuni pannelli pubblicitari piazzati su varie autostrade a Los Angeles, in California. La DEA lo cerca da anni, da quando è stato incriminato da un tribunale federale di Washington per traffico di droga, corruzione e omicidio. “È la nostra massima priorità“, ha affermato il vice procuratore generale Brian A. BenczkowskiIl suo nome infatti si trova in cima alla lista dei 10 maggiori ricercati dei federali, prima ancora di Jesús Alfredo Guzmán Salazar, figlio di “El Chapo” GuzmánRafael Caro Quintero, re del cartello di Guadalajara e Ismael “El Mayo” Zambada, il successore di “El Chapo”, oggi a capo del potente cartello di Sinaloa.
Ma dove si trova “El Mencho”?. Alcuni sostengono si nasconda in una zona montuosa, con gravi problemi di salute ai reni. Tuttavia si tratta solo di indiscrezioni, nulla di ufficiale. Di certo c’è che le autorità stanno chiudendo il cerchio intorno a lui.
A febbraio è stato estradato negli States Rubén Oseguera González “El Menchito“, il secondo in comando del cartello Jalisco Nueva Generación, nonché figlio di “El Mencho”. Pochi giorni fa, inoltre, le autorità americane hanno fermato Jessica Oseguera, 33 anni, anche lei figlia del super latitante messicano. Nata in California, cittadina statunitense, è accusata di aver svolto un ruolo nella gestione finanziaria della “famiglia” ed è stata fermata il 26 febbraio proprio quando è entrata negli Stati Uniti per assistere al processo del fratello.

CJNG: “Uno dei cartelli più pericolosi al mondo
I narcos del cartello Jalisco-Nueva Generación, prendono il nome proprio dal loro stato di provenienza, Jalisco, situato a nord ovest del Paese. Per decenni Jalisco è stata una zona neutrale per i cartelli: i boss facoltosi possedevano case nella capitale, Guadalajara, una città coloniale da cartolina detta “La perla dell’occidente”, mentre le località turistiche della costa come Puerto Vallarta erano meta di villeggiatura sia dei signori della droga che dei politici. Lo stato di Jalisco, da un punto di vista strategico, però, è anche un territorio cruciale per il commercio di droga. Guadalajara, la città più grande del Paese dopo Città del Messico, offre grandi opportunità di riciclaggio di denaro sporco e di reclutamento. Si trova inoltre vicino ai due principali porti marittimi del Messico, Manzanillo e Lázaro Cárdenas, fondamentali per lo smercio via mare della droga. Ed è proprio qui che nel 2011 venne fondato il CJNG, diventando in poco tempo una delle organizzazioni più grandi e pericolose in Messico, nonché una seria minaccia per gli Stati Uniti. La loro sovranità, secondo la DEA, è tale da poter esercitare la propria influenza nel 75% del Paese, tenendo in pugno anche i principali corridoi chiave per la produzione di droga. Basti pensare che nel solo stato del “Messico” possiedono 144 laboratori per la produzione di metanfetamina. Un potere che li ha subito inseriti nella lista delle organizzazioni di traffico di droga più pericolose al mondo, come ha dichiarato il vice procuratore generale Benczkowski. In questo senso, ha aggiunto Benczkowski, “con l’operazione Project Python, stiamo fornendo risultati concreti contro questa minaccia. Il CJNG – ha concluso – è una delle minacce transnazionali di crimine organizzato di maggiore priorità che affrontiamo”.

13 Marzo 2020

fonte:http://www.antimafiaduemila.com/