Cerca

De Luca: «Codice antimafia? Barbarie. Centri sociali non m’intimidiscono».

De Luca: «Codice antimafia? Barbarie. Centri sociali non m’intimidiscono».
ANZICHE’ FARE CHIACCHERE,IL GOVERNATORE DE LUCA PENSI PIUTTOSTO A RISOLVERE I PROBLEMI VERI DELLA CAMPANIA CHE SONO:.IL LAVORO CHE MANCA,LA SANITA’ A PEZZI,LE SCUOLE CHE MANCANO,LE BONIFICHE CHE NON SI FANNO TALCHE’ MEZZA POPOLAZIONE STA  MORENDO,LA CAMORRA CHE STA UCCIDENDO LA REGIONE E TUTTI GLI ALTRI.
Il Mattino, Venerdì 29 Settembre 2017

De Luca: «Codice antimafia? Barbarie. Centri sociali non m’intimidiscono»

«Con la nuova legge antimafia abbiamo fatto un passo gigantesco verso la barbarie. Per quanto riguarda il Pd, basta questa legge antimafia per raggiungere i 5 Stelle in bestialità». Si è espresso così il governatore campano Vincenzo De Luca a Lira Tv. «Come tutti i miei colleghi – ha detto il governatore, che due giorni fa non è potuto intervenire alla festa di Mdp a Napoli per un corteo di contestatori che lo aspettavano – io devo scegliere se salire nei sondaggi, se lisciare tutti quanti, se far finta di non vedere i problemi, o lavorare con serietà per cambiare la realtà. Questa è la mia scelta. I miei colleghi per evitare la contestazione si vendono e rinunciano alla propria dignità e alla propria coerenza. Ma se avessi voluto fare così non mi sarei impegnato nelle sfide come sanità, trasporti ed ecoballe. Io dico quello che penso. Ho rispetto per elettori dei 5 Stelle, che hanno avuto un disgusto rispetto alla politica tradizionale». De Luca non ha però risparmiato critiche al partito di Grillo: «Anche con loro bisogna fare un’operazione verità – ha detto – Il loro gruppo dirigente è parte dell’Italia del far finta e dell’imbroglio. In 5 anni hanno cambiato tutto. Sono partiti ballando nelle piazze ‘onestà onestà’, e ora Giggino di Maio, che guadagna più di 13 mila euro al mese, fa i saltini in piazza e si mette a fare campagna elettorale da vicepresidente della Camera. Fico ha ragione, ma quando fai le primarie finte ti ritrovi così».

Ne ha per tutti il governatore. «Se qualcuno pensa di esercitare nei miei confronti la violenza, le intimidazioni, i blocchi, non perdesse tempo. Faccio quello di cui sono convinto. Geneticamente le intimidazioni con me danno il risultato opposto. Pretendo rispetto di tutti, quei comportamenti erano relativi a ceto politico che faceva clientele e non risolveva i problemi. Ai cento che vengono mandati dico che sono carte conosciute, non perdete tempo» ha proseguito commentando le proteste di esponenti di centri sociali che hanno reso impossibile la sua partecipazione alla festa di Mdp a Napoli, due giorni fa. «Ora governo io la Regione e questo significa che a Napoli le cose devono cambiare. C’è stata ammuina alla festa Mdp ma io avevo già avuto un confronto con i disoccupati della lista 7 novembre, a Pozzuoli.

Era stato un confronto vivace, ma amichevole, durante il quale ho espresso la mia opinione: i progetti di lavori socialmente utili li fanno i Comuni e non la Regione. Lo dico perché c’è l’abitudine a scaricare tutto sulla Regione erroneamente. La Regione fa progetti che riguardano tutti i disoccupati non i socialmente utili. La Regione non avallerà progetti che creano nuovo precariato. La cattiva abitudine di Napoli, le liste di lotta, controliste di lotta , disoccupati, da trent’anni sporcano l’immagine di Napoli. Questa storia deve finire, non avalleremo serbatoi di precariato, ne abbiamo già troppi. I Bros, gli idraulico-forestali, da sistemare, abbiamo le società miste che non prendono lo stipendio, lavoratori di consorzio di bacino. Abbiamo già migliaia di situazioni di precariato da accompagnare ad esito positivo. Basta clientele. Queste liste fanno capo a qualche esponente politico, sono voti, 100 o 200, io non la penso così. Mi toccano più i ragazzi che hanno studiato e anche se non hanno lavoro non vanno a fare i blocchi stradali»