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Da rapinatore a senatore del clan Mallardo. L’ascesa criminale di Gennaro Catuogno

Da rapinatore a senatore del clan Mallardo. L’ascesa criminale di Gennaro Catuogno
Secondo gli investigatori sarebbe proprio ”O’ Scoiattolo” ad essere stato vittima dell’agguato nelle palazzine: interrogato dalla polizia, il 58enne ha negato

Giovedì 2 Giugno 2016

di Ivan Marino

GIUGLIANO. Da semplice rapinatore ad elemento apicale del clan Mallardo: una carriera di primissimo piano che l’ha portato a scalare i vertici dell’organizzazione criminale giuglianese. Ieri, però, quel sipario malavitoso è stato scalfito. Secondo gli investigatori, infatti, sarebbe proprio lui ad essere la vittima dell’agguato nelle Palazzine Ina Casa di Giugliano. Gennaro Catuogno, conosciuto agli onori della cronaca come “Lino O’ Scoiattolo”, si sarebbe salvato in extremis. Il 58enne è stato rintracciato oggi dalla polizia di Giugliano. Interrogato, Catuogno ha negato tutto. L’uomo, tuttavia, risulta ferito. Saranno i risultati dei test scientifici sulle tracce ematiche trovate dai carabinieri di Giugliano a stabilire se quel sangue ritrovato sul pavimento del circoletto sia proprio dello Scoiattolo o di un’altra persona che era con lui. Catuogno, che bazzica la zona delle Palazzine da tempo, ieri mattina dopo il raid è scomparso per alcune ore. Gli agenti lo hanno rintracciato e sottoposto ad interrogatorio. L’uomo ha riferito che era nelle palazzine al momento dell’esplosione dei colpi di pistola e fucile, ma che lui non ha visto nè sentito niente. Allora a chi erano diretti quei colpi? Chi ha sparato aveva intenzione di uccidere o era solo un avvertimento, come quello dello scorso ottobre? Pur essendo una persona già nota alle forze dell’ordine, nei confronti di Catuogno non c’è nessuna misura cautelare.

Il profilo criminale. La carriera di Catuogno inizia negli anni ’70-’80. Secondo le indagini degli inquirenti e i racconti dei pentiti, “O’ Scoiattolo” avrebbe contribuito in maniera importante nella vittoria del clan Mallardo contro gli acerrimi rivali dei Maisto. Da sempre un fedelissimo di Feliciano Mallardo, cugino di Ciccio ‘e Carloantonio boss indiscusso della cosca, Catuogno faceva parte del cosiddetto “gruppo di San Nicola”, composta anche da Domenico Pirozzi e Michele De Biase.

La parentela col pentito. La figura del 58enne è molto importante anche per motivi familiari. Catuogno è infatti parente del pentito Giuliano Pirozzi, colletto bianco della cosca dei Mallardo. La suocera di Pirozzi, infatti, non è altro che la sorella della moglie di Lino O’ Scoiattolo. Non sarebbe da escludere (anche se appare troppo fuorviante) la pista di un agguato per la stretta parentela col pentito.

Gli arresti. A dimostrazione del suo spessore criminale, è anche la partecipazione al summit di camorra scoperto del 14 aprile del 2000 nella zona Asi di Qualiano. Al tavolo c’erano esponenti apicali della cosca giuglianese e dell’Alleanza di Secondigliano, tra cui Franco Napolitano, Domenico Pirozzi, Giuliano Amicone. Ciccio ‘e Carloantonio, Feliciano Mallardo, Patrizio Bosti, Raffaele Mallardo ed appunto Catuogno. Nel 2004, invece, insieme a Domenico Pirozzi e Nicola Felaco, venne colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto accusato di aver eseguito una rapina in un ufficio postale di Brescia.

L’ascesa. Nel corso degli anni, dunque, Catuogno avrebbe iniziato a sedersi ai tavoli più importanti. Quei tavoli in cui si decidono gli affari (appalti, racket trasporti al mercato ortofrutticolo) e non solo. Principalmente, Catuogno si sarebbe occupato del business dello scommesse per conto del clan. Non è da escludere, tuttavia, che Catuogno abbia messo gli occhi sull’affare della droga. Un business da sempre considerato “sporco” dai vertici del clan. Un affare sul quale con tutta probabilità aveva messo le mani proprio il gruppo delle Palazzine. Motivo per il quale il ras Michele di Biase sarebbe scomparso nel nulla, probabilmente ucciso.

fonte:www.internapoli.it