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Da oggi in poi scatta da parte nostra il “silenzio stampa” sul “caso Fondi. Le chiacchiere non servono a niente e bisogna cominciare a lavorare per dare risposte ai tanti “perché”

Va bene.
Anzi, no, va male.
Da oggi in avanti il lavoro diventa duro, impegnativo ed anche serio.
Molto serio.
E scatta il silenzio stampa.
Non parleremo più del “caso Fondi”, perché finora si è detto tutto ed il contrario di tutto, ma non sono stati individuati i nodi della questione.
Invitiamo tutti gli analisti seri a fare una pausa di riflessione per CAPIRE i tanti “perché” ai quali non si è stati in grado – o voluto-dare una risposta.
Perché, ad esempio, non si è stati in grado di dare un’interpretazione  profonda ai messaggi lasciati dal Capitano Conti al momento di morire?
Perché si è arrivati alla situazione che tutti conosciamo solo in parte  ed il governo non ha voluto aderire- caso unico in Italia –  alla richiesta del Ministro dell’Interno di sciogliere l’Amministrazione Comunale lasciando, così, che nulla cambiasse.
Perché, perché?
Tutta una serie di domande che ogni persona che voglia usare il cervello dovrebbe porsi in quanto nessuno ha inteso darvi una risposta credibile.
Accettabile.
Razionale.
Noi abbiamo parlato di un “qualcosa” o “ qualcuno”, che, secondo noi, operano  e decidono  al di fuori ed al di sopra del potere ufficiale, quello istituzionale.
Di un “qualcosa” o di un “qualcuno” più forti di questi.
Ora si tratta di “capire” chi e che cosa sono questo “qualcosa” e questo “qualcuno”.
E, sempre secondo noi, non si tratta di singole persone e di “qualcosa” che sono note.
C’è un “qualcosa” di diverso da quello che finora si sia bisbigliato.
Di più grande.
Di più alto.
La favoletta di legami sentimentali ed altre amenità del genere non sono credibili.
Solfa.
Pinzillacchere.
C’è dell’altro, a nostro avviso ed è quanto bisogna accertare, se si vuole andare veramente e seriamente alle radici della questione.
A questo punto non si può più parlare.
Bisogna solamente cominciare a scavare, scavare, scavare.
E basta.