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Da “Il Tempo”. Eh,NOoooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!………………………………Ma non vogliono proprio imparare ??????????

29/02/2016 06:08

Ombre «rosse» sulla gara Cup 

Dalla bufera giudiziaria Mafia capitale al maxi bando da 58 milioni Grandi manovre sul Centro unico prenotazioni. Dossier dei 5Stelle 

C__WEB

L’ombra lunga della politica sulla gestione della sanità nel Lazio. Chi mira ad accaparrarsi il maxi bando da 58 milioni di euro per la gestione del Cup (Centro Unico di Prenotazione) nel Lazio? Il sospetto di presunti interessi rossi sulla gestione della sanità in regione è sorto a più di un rappresentante tra gli scranni della Pisana. Ma è il dossier del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle a far tremare le fondamenta in Regione. Per comprendere l’intricata vicenda occorre partire dal principio. E’ il dicembre 2014. La bufera giudiziaria “Mafia Capitale” fa emergere un sistema affaristico capace di corrompere e pilotare gare d’appalto milionarie. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori finisce anche la gara per l’assegnazione del servizio Cup. Nell’inchiesta viene coinvolto, tra gli altri, Maurizio Venafro, – ex capo di gabinetto di Zingaretti, incriminato per abuso d’ufficio -. Al centro c’è una commessa da 90 milioni di euro sulla quale era stata compiuta, secondo quanto afferma Salvatore Buzzi, una ulteriore «spartizione millimetrica» tra maggioranza e opposizione. Zingaretti, in via cautelativa, decide di bloccare le procedure per l’affidamento del servizio e chiedere aiuto all’Anac di Cantone per una nuova stesura della gara, bandita lo scorso giugno. Nel bando 2.0 però verrebbero meno le clausole sociali, per garantire e tutelare i posti di lavoro. Come mai? Questa postilla, secondo il dossier dei pentastellati, favorirebbe una società che vincerebbe al massimo ribasso, guadagnando sulla manodopera. Si tratterebbe della GPI spa. Società che ha già vinto diversi lotti per la gestione del servizio di Front Office nel Lazio, in ultimo la Asl Roma E. Ai più il nome della società che da Trento a Foggia sta mietendo commesse milionarie in sanità non dirà molto, ma per gli addetti ai lavori la connessione tra società e politica è presto fatta. Tra gli amministratori c’è il prof. Carlo Maria Medaglia: sul suo sito internet si legge che ha rivestito incarichi di peso negli ultimi Governi. Medaglia è stato membro della segreteria tecnica presso il ministro degli Affari regionali Lanzillotta (governo Prodi); membro di varie commissioni interministeriali sull’accessibilità software e innovazione turismo (governo Berlusconi); consigliere del ministro dell’istruzione Profumo; membro della segreteria tecnica del sottosegretario Galletti nel governo Letta e responsabile dei progetti mobilità sostenibile nell’amministrazione Marino. Sarebbe lui tutor inviato in Campidoglio per “vegliare” sull’ex assessore Guido Improta. Oltre alle nomine di natura politica c’è l’attività imprenditoriale prevalentemente nel campo della sanità dove la GPI Spa sembra vincere a mani basse. 

«Dove compare la GPI come società subentrante negli appalti in cui vince la gara – si legge nel dossier -, quasi sempre grazie al ribasso, questa si rifiuta generalmente di adempiere agli obblighi sottoscritti nei capitolati, e nello specifico quello riferito al personale e alla rendicontazione parametrata ai minimi tabellari. Basti andare a spulciare i documenti riferiti alle gare di ASL Napoli 1, Asl Sassari, ASL Frosinone, Usl 8 Castelfranco Veneto, Ausl Foggia, Asl di Chieti, Asl l’Aquila». In questo quadro s’inserirebbe al’aggiudicazione, dal 1 febbraio 2016, del servizio di Front Office della Asl RmE da parte della GPI che non avrebbe però garantito il mantenimento del numero dei lavoratori. È del 27 gennaio scorso l’accordo tra le parti sindacali e la società per il blocco di nuove assunzioni. Sulla base di questi campanelli d’allarme, sia il gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle che le associazioni di categoria come Assotutela, chiedono che si faccia chiarezza sulla tela di rapporti che lega la GPI al mondo della politica e sulle ripercussioni che possono scaturirsi da possibili commistioni. Carlo Maria Medaglia, amministratore della GPI, non ha risposto alle diverse richieste di chiarimento sulla questione inviate da Il Tempo. Ad oggi non è dato sapere chi si aggiudicherà il maxi bando da 58 milioni di euro per la gestione del Cup nel Lazio. L’unico dato certo è che la GPI si è aggiudicata il lotto della Asl RmE.

Francesca Pizzolante