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Convegno della Fillea-Cgil Nel Lazio la mafia è un fenomeno consolidato: E il Governo che fa? Il caso scandaloso di Fondi

La Fillea-Cgil di Roma e Lazio ha ieri organizzato un convegno per parlare di legalità e degli strumenti per contrastare le infiltrazione mafiose negli appalti nel Lazio. Un fenomeno ormai consolidato da decenni. Dure anche le reazioni agli ultimi provvedimenti del governo che debilitano la lotta alla criminalità

Le mani giuste sulla Regione Lazio: questo è stato il tema conduttore del convegno che la Fillea-Cgil ha organizzato presso l’Istituto Superiore antincendi di Roma per discutere con personaggi illustri di infiltrazioni mafiose nel Lazio e degli strumenti per combattere specialmente l’illegalità negli appalti.

La relazione di apertura del segretario regionale della Fillea-Cgil Roberto Cellini ha messo subito in evidenza come il clima nei cantieri del Lazio stia peggiorando e come il sindacato stia accanto ai lavoratori del settore edile e alla loro sicurezza: numerose sono state le denunce dei lavoratori stranieri che parlano di vere e proprie organizzazioni di caporalato per il reclutamento della manodopera e come la diffusione del part-time nell’edilizia e il cambiamento veloce della forza lavoro siano indicazione di criminalità a cui si aggiunge spesso il pagamento di una tangente per avere contratti in regolare e non lavorare in nero.

Se i fatti illustrati da Roberto Cellini sono allarmanti di certo le relazioni degli esperti della materia, che hanno delineato come l’infiltrazione mafiosa del Lazio sia un fenomeno consolidato da decenni e non può più essere considerato un’emergenza o un fenomeno che sporca l’immagine di Roma e della sua Regione, non sono più rassicuranti.

Il procuratore capo di Tivoli Luigi De Ficchy ha sottolineato come siamo ormai più di trenta anni che la ‘Ndragheta compie investimenti nella Capitale e non deve lasciare sorpresi il sequestro del Cafè de Paris nel mese di luglio e che “le infiltrazioni mafiose si possono definire invisibili perché non si palesano con fatti di sangue, ma con investimenti, riciclaggio ed usura”.

Roma è tra i primi posti in Italia per le denunce e le indagini delle procure antimafia ed inoltre il back-ground delle infiltrazioni della criminalità organizzata deriva dalla rete di relazioni lasciata vuota dalla banda della Magliana. Non si deve poi dimenticare il caso dello scioglimento del Comune di Nettuno e il recente caso del Comune di Fondi dove non si è riusciti ad arrivare al commissariamento nonostante il prefetto avesse messo in evidenza uno stato di condizionamento criminale dell’intera amministrazione.

Enzo Ciconte, presidente dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza e della legalità, ha chiaramente messo in evidenza come l’edilizia e gli appalti siano il cavallo di Troia delle mafie per estendersi nell’Italia centrale e settentrionale: “I cantieri sono un punto nevralgico e alcuni indicatori centrali segnalano la presenza della criminalità come l’assenza dei sindacati e i forti ribassi negli appalti.”

Enzo Ciconte che è stato anche presidente della commissione parlamentare antimafia ha, però, voluto mettere in chiaro come la stagione politica, che stiamo attraversando, sia caratterizzata da una destabilizzazione degli strumenti della lotta alla mafia soprattutto con l’emendamento alla finanziaria che permette non solo la confisca, ma la vendita dei beni mafiosi: “ Nessuno acquisterà mai i beni mafiosi per paura di ritorsioni. Che fine faranno i fondi che la Regione Lazio ha messo a disposizione dei comuni per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità?”.

Pierluigi Vigna, ex procuratore nazionale antimafia, ha messo in campo alcuni strumenti per combattere le infiltrazioni mafiose negli appalti come per esempio la riunificazione delle stazioni appaltanti, le gare di appalto pubbliche e la tracciabilità dei movimenti finanziari che possono rappresentare alcune soluzioni per poter aumentare la sensibilità verso quello che accade sul territorio e per trovare le “mani giuste” tra imprese, lavoratori e pubblica amministrazione per tutelare la legalità nella regione.

(Tratto da RomaToday)