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Comunicato dell’Associazione “A. Caponnetto”.

DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA REGIONALE DELL’ASSOCIAZIONE “A. CAPONNETTO” DEL LAZIO NELLA SEDUTA DEL 27 GENNAIO A LATINA

 

 

  

 

Il malcelato livore manifestato da taluni ambienti pontini nei confronti sia nostri che degli amici di “Libera” a seguito delle nostre dichiarazioni rilasciate nel corso della trasmissione televisiva “Percorsi “ di RAI 3, ha rivelato l’esistenza di un’area grigia e zuccherosa in cui potrebbero individuarsi elementi di oggettiva contiguità con le organizzazioni mafiose in provincia di Latina e nel Lazio.

 

Noi abbiamo sempre sostenuto che le “nuove mafie “ sono costituite oggi da persone insospettabili, dai cosiddetti “colletti bianchi”, da soggetti, cioè, che si annidano nelle istituzioni, nei partiti politici (v. le intercettazioni telefoniche fatte nell’ambito dell’operazione “Formia Connection”durante le quali sono emersi nomi di esponenti politici del sud pontino), in tutti quegli ambienti in cui business ed affari politici rappresentano un elemento inquietante e coagulante.

 

Dagli elementi da noi acquisiti proprio in questi giorni, abbiamo rilevato, per quanto attiene al settore degli appalti pubblici in un grosso comune pontino (ma questa è una situazione che riguarda quasi tutto il Lazio) inquietanti presenze di soggetti titolari di imprese in gran parte provenienti da Casal di Principe, da Marcianise e da altri comuni del casertano e della Campania, zone, com’è noto, ad alta densità mafiosa.

 

Le recenti dichiarazioni alla stampa rilasciate dal Procuratore Capo della Repubblica di Latina-dichiarazioni che divergono pienamente da quelle dei Procuratori delle DDA di Roma e Napoli, Ormanni, Curcio ed Ardituro –non ci hanno trovato per niente d’accordo.

 

A Roma e nell’intero Lazio esiste una situazione inquietante che vede le organizzazioni criminali, italiane e straniere, ormai padrone di una larga fetta della nostra economia.

 

Se non si fanno indagini approfondite “ indagini patrimoniali “, come si fa a sostenere che… tutto è sotto controllo?

 

Larghi settori delle forze dell’ordine e della magistratura locali non appaiono adeguatamente preparate ad affrontare tale situazione in quanto non sembrano abbastanza consapevoli della gravità della situazione medesima.

 

Ciò è all’origine dell’insufficiente azione investigativa sul versante delle complicità istituzionali e politiche, oltreché di quello dell’accertamento della provenienza delle montagne di capitali che le mafie hanno investito e continuano quotidianamente ad investire sul nostro territorio.

 

Non si è mai indagato in profondità, soprattutto nelle province di Roma e Latina sui repentini arricchimenti di soggetti dalle iniziali limitate capacità economiche assurti, poi, improvvisamente al ruolo di imprenditori miliardari.

 

C’è, nelle province di Latina e Frosinone soprattutto, un’emergenza che non può più essere ulteriormente ignorata: quella che riguarda l’efficienza delle forze dell’ordine e della magistratura locali.

 

Al Prefetto, al Questore, ai Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Latina (ma la stessa cosa chiediamo a quelli di Frosinone) chiediamo di svolgere un’approfondita azione di monitoraggio in tal senso accompagnata da provvedimenti urgenti di riordino di tutto l’impianto sul territorio di loro competenza, razionalizzando nel modo migliore l’impiego delle risorse umane appartenenti alle forze dell’ordine.

 

E’, insomma, l’intera struttura organizzativa che va rivista ed attrezzata per un’azione preventiva e repressiva più efficace.

 

Ciò, anche in vista dei provvedimenti che il CSM dovrà adottare dopo le recenti sentenze del TAR Lazio e del Consiglio di Stato che riguardano i Procuratori di Frosinone e Latina e dopo che ci sono stati dei cambi significativi ai vertici dei Commissariati della Polizia di Stato di Gaeta e Terracina e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone.

 

La nostra Associazione sta facendo sforzi significativi per meglio attrezzarsi al fine di sviluppare un’azione di vigilanza sempre più attenta e costante.

 

In quest’ottica, al fine di superare talune carenze emerse in quest’ultimo periodo, la sua Assemblea regionale, riunitasi a Latina domenica 27 gennaio del 2008, ha deciso di eleggere l’amico Antonio Mattia, di Frosinone, segretario organizzativo regionale, al posto di Alessandro Cresti, a sua volta eletto segretario dell’Associazione di Roma.

 

 L’Assemblea ha, infine, deciso di organizzare per i prossimi mesi un Convegno Interprovinciale a Formia sul tema “Criminalità nel Basso Lazio: punto di non ritorno?”

 

 

 

L’ASSEMBLEA REGIONALE DELL’ASSOCIAZIONE “A. CAPONNETTO”