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Clan,colletti bianchi,professionisti,imprenditori,massoni,politici ed uomini delle istituzioni e dei servizi tutti insieme in una grande organizzazione criminale pronta a sfidare lo Stato di diritto.Un disegno destabilizzante che sta andando avanti?

IL GAZZETTINO VESUVIANO Quotidiano Online – Web TV 
domenica, 23 apr 2017 – S. Giorgio
Torre del Greco 

La mega associazione a delinquere basata su un sistema piramidale potrebbe guardare oltre i confini nazionali incrementando gli investimenti 

Creare un’unica immensa organizzazione criminale: la folle idea della camorra vesuviana

La presunta volontà dei boss di creare un super clan verticistico e ben ramificato sul territorio. Infiltrazioni, droga e colletti bianchi 

22 aprile 2017  –  

camorra vesuvianaClan di camorra Gionta, D’Alessandro, Cesarano, Birra, Gallo: tutti rami di un solo grande albero pronto a fare affari e sfidare, ove necessario, il sistema partenopeo. In pratica prenderebbe corpo l’ipotesi, più volte avanzata dai giudici nel corso dei tanti procedimenti a carico di noti camorristi del vesuviano, della volontà dei boss di creare un’unica grande organizzazione criminale, verticistica e ben ramificata sul territorio.

Gli scambi di killer tra gruppi criminali (ad esempio tra i Gionta di Torre Annunziata e i Birra di Ercolano) ampiamente documentati dai collaboratori di giustizia e i rifornimenti di droga all’ingrosso da dividere poi nelle piazze dei vari comuni vesuviani non sarebbero altro che la prova tangibile dell’unità di un sistema che si starebbe riorganizzando sulle ceneri della Nuova Famiglia e della Nco di Raffaele Cutolo.

Parliamo di organizzazioni criminali dotate di un potere economico ed offensivo tale da tener testo allo StatoValentino gionta torre annunziata camorra per anni: ramificazioni ovunque all’interno delle istituzioni (anche centrali), del mondo politico e imprenditoriale che conta. Vicini ad una parte della massoneria e più volte, come hanno nel tempo riferito i pentiti, in contatto con i servizi. Proprio su quest’ultima questione molti boss del calibro di Pasquale Galasso, Carmine Alfieri e Luigi Giuliano avrebbero taciuto forse per timore di intaccare interessi troppo grandi persino per chi aveva rapporti d’affari diretti con il numero uno della mafia Totò Riina.

Oggi questa mega associazione a delinquere basata su un sistema piramidale potrebbe guardare oltre i confini nazionali incrementando gli investimenti abilmente creati nel tempo con il provento delle attività illecite. Un dato che se confermato porterebbe il nuovo super clan ad essere presente in importanti consigli di amministrazione di spa operanti nella ristorazione, nel settore alberghiero, nel mondo dello sport e delle finanziarie.

 

C’è poi un dato singolare da non sottovalutare: alcuni boss avrebbero tenuto fuori dagli affari illeciti figli e parenti diretti, che al contrario avrebbero terminato gli studi con tanto di master all’estero e corsi di alta michele d'alessandro camorra castellammarespecializzazione. Un abile camuffamento che consentirebbe oggi ai clan di ripulirsi formalmente ed entrare in circuiti paralleli sino a questo momento inaccessibili ai boss perché ritenuti oltremodo “rozzi”.

In tal senso i precursori dei tempi e i maestri di tale metamorfosi sarebbero stati Pasquale Galasso e Umberto Mario Imparato, due capi (il primo da anni collaboratore di giustizia, il secondo ucciso nel 1993 nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia nei pressi del proprio rifugio sui monti Lattari) camorra che per primi avevano intuito come per entrare nella “sala dei bottoni” occorreva alternare alla violenza dello stile mafioso modi “gentili” e figure professionali direttamente legate agli stessi clan.

Una trasformazione del sistema camorra compiuta da Galasso e Imparato che diede il via all’attuale modus operandi del crimine organizzato “che conta”. La mala del vesuviano, unita in un’unica grande associazione a delinquere, non avrebbe rivali: la stessa cupola di Secondigliano, i cosiddetti Scissionisti che per anni hanno trafficato con gli “amici vesuviani” potrebbero dover cedere il passo ad un esercito di criminali dal poter offensivo inimmaginabile. Nuove pagine nella storia della camorra? Lo scopriremo presto.

Alfonso Maria Liguori