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Clan Gionta nelle mani di Valentino junior

Con il boss poeta Aldo Gionta nuovamente in carcere le redini del clan dovrebbero passare, quasi automaticamente nelle mani del giovane Valentino junior di appena 22 anni ma che vanta un curriculum criminale già notevole e con 2 mesi di latitanze alle spalle. Il nuovo giovane capoclan che porta il pesante nome del nonno don Valentino Gionta fondatore della sanguinaria cosca di Torre Annunziata, in provincia di Napoli e come il padre è sfuggito all’arresto lo scorso 5 giugno quando la Dda di Napoli ha emesso un decreto di fermo per associazione a delinquere di stampo mafioso contro ben 12 persone considerate capi e gregari del sodalizio criminale torrese.
Dunque la dinestia camorristica di Torre Annunziata prosegue sempre nel segno di un Valentino Gionta. Ad onor del vero, durante una precedente detenzione di Aldo Gionta, a capo dell’organizzazione criminale era finito suo fratello Pasquale, secondogenito, che sta scontando l’ergastolo per un omicidio di camorra.
A Valentino junior venivano inviati alcuni pizzini dal padre Aldo mentre era in carcere. Pizzini nei quali invitava il giovane ragazzo ad imparare a sparare con il kalashnikov, ad essere attento alle microspie ed a non fare nulla senza il suo permesso, oltre alla necessità di fare soldi per pagare gli avvocati che difendono esponenti del clan.
Collegato alla potente cosca ed allo stesso Aldo Gionta, è stato arrestato 2 anni fa, Tony Marciano, di professione neomelodico. Gli inquirenti sostengono che alcuni messaggi siano diventati parte dei testi musicali. In una canzone, il neomelodico accusa i pentiti ma il latitante protagonista del brano assicura che non gli faranno perdere la dignità.
Ora il giovane Valentino Gionta, salvo soprese, dovrebbe prendere le rendini del clan di famiglia, che poggia la sua forza principalmente nelle estorsioni e nel traffico di sostanze stupefacenti.
Il clan Gionta, secondo gli inquirenti, esce fortemente indebolito dalla raffica di arresti di suoi esponenti avvenuti negli ultimi mesi e si sarebbe affidato alla giovane leve per combattere la dura faida di camorra che li contrapponeva ai Gallo Cavalieri