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Cirio, il sindaco di Castellammare si difende ma ora rischia la commissione d’accesso

Cirio, il sindaco di Castellammare si difende ma ora rischia la commissione d’accesso

Tiziano Valle

L’inchiesta sul progetto di riconversione dell’ex area Cirio – che ha portato all’arresto di sei persone e alla richiesta di misura cautelare ai domiciliari per i parlamentari di Forza Italia, Antonio Pentangelo e Luigi Cesaro – diventa il campo di battaglia sul quale si sfida la politica. All’attacco vanno i senatori del Gruppo Misto, guidati da Sandro Ruotolo, e i deputati del Movimento Cinque Stelle, tra cui le stabiesi Teresa Manzo e Carmen Di Lauro.I parlamentari del Gruppo Misto chiedono al Ministro Luciana Lamorgese l’invio della commissione d’accesso al Comune di Castellammare di Stabia per indagare sugli atti della vicenda Cirio. I deputati del Movimento Cinque Stelle chiedono invece la scioglimento del consiglio comunale per «preoccupanti sospetti di infiltrazioni della malavita».Un’accusa pesante alla quale replica il sindaco Gaetano Cimmino ripetendo «che il progetto oggetto dell’inchiesta non si realizzerà più e solo durante la mia amministrazione, dopo anni di inspiegabile inerzia, sono state avviate le procedure che hanno portato alla revoca della concessione edilizia».Come spiegato nei giorni scorsi, la Polgre 2000 dei soci di maggioranza Adolfo Greco e Antonio Tobia Polese (deceduto nel 2016) lo scorso 10 gennaio 2020 ha avuto dal Comune un termine di 30 giorni per saldare gli oneri di urbanizzazione, circa 2 milioni di euro, necessari per il rilascio del permesso a costruire. La società ha lasciato scadere i termini e il Comune ha provveduto a revocare la concessione edilizia. Una vicenda intricata dal punto di vista amministrativo che – secondo quanto ricostruito dalla Procura di Torre Annunziata – sarebbe stata condizionata dalla corruzione di commissari ad acta e referenti politici.

Lo scontro

A partire all’attacco sono i senatori del Gruppo Misto Ruotolo, De Petris, Errani, Fattori e Nugnes che hanno depositato un’interrogazione indirizzata al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese dove viene chiesta la nomina, da parte del Prefetto, di una commissione d’accesso agli atti del Comune di Castellammare di Stabia. «Bisogna accertare l’entità di eventuali condizionamenti malavitosi degli organi amministrativi ed elettivi», spiega il senatore Sandro Ruotolo. «Penso e credo che sia doveroso attivare un controllo sull’amministrazione di quel Comune – sostiene il senatore – le intercettazioni coinvolgono tra l’altro due parlamentari, il senatore Luigi Cesaro e l’onorevole Antonio Pentangelo, entrambi accusati di corruzione per aver manipolato la nomina del commissario ad acta per favorire Adolfo Greco e destinatari di un’ordinanza di arresti domiciliari». «Ciò che colpisce negli atti dell’inchiesta di Torre Annunziata è il nome dell’assessore ai Lavori Pubblici e alle Attività Produttive del Comune di Castellammare Giovanni Russo definito una ‘“pedina” di Greco», sostiene Ruotolo.Sulla stessa lunghezza d’onda i deputati del Movimento 5 Stelle Teresa Manzo, Carmen Di Lauro e Luigi Iovino che hanno inviato alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese un’interpellanza per richiedere «lo scioglimento del consiglio comunale». Secondo i deputati del M5S «non è più possibile affermare con assoluta certezza l’impermeabilità dell’attuale amministrazione comunale – o comunque di parte di essa – da tentativi di condizionamento da parte della criminalità organizzata».

La difesa

Accuse pesanti alle quali replica il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino. «Siamo al paradosso. Su mia precisa disposizione sono state avviate le procedure di verifica e di successiva revoca del permesso di costruire e della relativa convenzione per l’intervento sull’ex complesso Cirio – dice il primo cittadino – Apprendere che i deputati del M5s hanno avanzato richiesta al Ministro degli Interni per lo scioglimento del consiglio comunale e che un gruppo di parlamentari ha chiesto l’invio della commissione per indagare sugli atti amministrativi del Comune è a dir poco sconcertante. Se conoscono fatti lo dicessero senza strumentalizzare un’inchiesta che non mi sfiora minimamente in quanto sono stato l’unico sindaco che ha posto fine a questa procedura. Forse hanno bisogno di recuperare voti».In supporto dell’amministrazione il senatore di Forza Italia, Vincenzo Carbone: «Su fatti che risalgono ad almeno 5 anni fa oggi il senatore Ruotolo e i locali parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno chiesto la testa di chi amministra da appena due anni, di chi, cioè,è assolutamente estraneo a quelle vicende. Naturalmente per gli ipocriti a 5 Stelle la logica del sospetto va bene solo per colpire gli avversari, non certo per il proprio ministro Bonafede colpito da accuse gravissime».

Fonte:https://www.metropolisweb.it/